Ambasciatori Paralimpici: Nicole Orlando

Ambasciatori Paralimpici: Nicole Orlando

Ambasciatori Paralimpici: Nicole Orlando

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Nulla è veramente impossibile per chi ha scelto come motto: “ Vietato dire non ce la faccio”. Straordinaria atleta, scrittrice, ballerina, esempio di vita per molti - tanto da essere citata come una delle eccellenze italiane nel discorso di fine anno 2015 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella -, la storia di Nicole Orlando, riassunta in un romanzo-biografia scritto a quattro mani insieme ad Alessia Cruciani, è fonte di ispirazione per molti giovani che da quest'anno potranno studiare Nicole, che recentemente ha visto un frammento del suo scritto riportato nei libri di testo dellescuoleelementari di tutta Italia. Esplosiva, solare, sorridente, coriacea e tanto altro ancora caratterizza la campionessa piemontese che, tra le tante attività della sua quotidianità, annovera anche quella di Ambasciatrice dello sport paralimpico.

Sembra incredibile ma Nicole, in tutto questo, ha da poco compiuto ventisette anni. Nata a Biella l'8 novembre del 1993, di lei ama dire che ha una marcia in più perché ha un cromosoma in più. Che abbia una marcia in più lo si capisce dal suo straordinario palmares sportivo, fatto di tredici ori e un argento europei e quattordici ori e quattro argenti mondiali. Le sue specialità? I 100 e 200 metri, il salto in lungo, il lancio del giavellotto, il lancio del peso e il triathlon. Oltre all'atletica, Nicole ha esperienze anche nel tennistavolo, nello sci, nel nuoto e nel tennis. Non poteva essere diversamente per lei, nata in una famiglia di sportivi.

Insomma, inevitabile che una come lei entrasse a far parte della schiera degli Ambasciatori Paralimpici, un ruolo che la inorgoglisce come lei stessa sottolinea: “Sono fiera di far parte di questo team, perché in questo modo posso rappresentare tutti i miei compagni della FISDIR, posso parlare nelle scuole della disabilità e far capire che bisogna sempre superare gli ostacoli e non mollare mai”.

Nicole non è certo una di quelle che mollano ma essere così determinati, nella vita, vuol dire anche essere esigenti con se stessi: “Se dovessi darmi un voto, come donna, mi darei un 10 ma come sportiva, anche se mi considero brava, penso sempre che posso migliorare”.

Ma Nicole non è solo una grandissima atleta, è anche una persona che ha imparato molto dallo sport, trasmettendo questi insegnamenti a chi le sta intorno: “Nella vita ci sono momenti allegri e altri tristi ed è importante gestire questi due stati d'animo. Oltre a questo è fondamentale rispettare le persone e le diversità, senza criticare nessuno. Bisogna solo dare il vero amore e provare a formare un bel gruppo di amici” conclude il concetto la Orlando.Sicuramente lei è una di quelle che è riuscita a creare attorno a sé una bellissima comunità: “I miei compagni mi hanno fatto sempre sentire accolta perché sono spontanei, carini e speciali. Io sono diversa, come d'altronde ognuno di noi lo è. Insomma, insieme ci divertiamo e sono molto felice di stare con loro”.

Tanto sport nella vita di Nicole ma anche la passione per la musica, in particolare per la batteria: “Mi piace passare il tempo suonando”.

All'atletica, la campionessa biellese si è avvicinata attraverso i Giochi della Gioventù: “In quell'occasione il professore mi aveva detto che ero stata brava e così mi sono iscritta ad alcune gare della FISDIR”. L'inizio con la Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazioni è stata da incorniciare: “Nella prima gara che ho fatto, quella dei 100 metri, ho stabilito subito il record italiano”. Da lì è arrivata la prima convocazione per gli Europei di Roma nel 2013: “Ero preoccupata di venire a Roma perché dovevo sostenere gli esami di Maturità. Alla fine è andato tutto bene ed è stato un momento bellissimo, perché per la prima volta ho incontrato i miei compagni”.

Tanti gli episodi memorabili nella sua carriera sportiva, tra questi Nicole ne ricorda uno in particolare: “Quando sono salita sul gradino più alto del podio ai Mondiali del 2015 in Sudafrica. Avrei voluto andarci con mia nonna ma purtroppo era venuta a mancare. Penso sempre a lei e a lei ho voluto dedicare quella vittoria”. Da quel momento in poi la vita di Nicole e di tutti noi che abbiamo avuto il piacere di seguirla, non sarebbe stata più la stessa.

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