Ambasciatori Paralimpici: Oxana Corso

Ambasciatori Paralimpici: Oxana Corso

Ambasciatori Paralimpici: Oxana Corso

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Oxana Corso, Ambasciatrice dello Sport Paralimpico

"Che bello l'occhio dei bambini, davanti a loro vedono l'atleta"

Due argenti paralimpici, due ori iridati, due europei a cui si aggiunge l'attuale primato mondiale sui 400 metri nella categoria T35. Questi i titoli conquistati fin qui in carriera da Oxana Corso, atleta della Fispes. Niente male per un'atleta che ha appena venticinque anni. A proposito di età, di anni ne aveva appena diciassette quando esordì sul palcoscenico di una Paralimpiade. Fu a Londra nel 2012, quella che da più parti viene considerata l'edizione più significativa nella storia dei Giochi Paralimpici per l'attenzione mediatica, per la straordinaria partecipazione di pubblico e, ovviamente, per il livello tecnico dimostrato dagli atleti in gara in tutte le discipline.

L'Italia ovviamente disse la sua conquistando ventotto medaglie di cui nove d'oro, otto d'argento e undici di bronzo. Tra le otto d'argento, due portarono la firma di una giovanissima Oxana. Londra fu solo il trampolino di lancio per un'atleta che oggi è finalmente tornata ai livelli che tutti conoscevamo, dopo un brutto infortunio al piede sinistro che l'ha tenuta lontana dalle piste di atletica per più di un anno.

Ma Oxana è una combattente, si è ripresa ed è stata in grado di conquistare il bronzo ai Mondiali di Berlino del 2018 nella 4x100, quindi l'argento e il bronzo ai Mondiali di Dubai del 2019, rispettivamente nei 100 e 200 piani. Recentemente si è cimentata nel salto in lungo con risultati eccellenti.

Oxana è anche uno degli Ambasciatori dello Sport Paralimpico, un ruolo che la gratifica molto, come sottolinea: “In un periodo storico come questo essere Ambasciatrice è qualcosa di cui vado molto fiera, perché mi permette di provare ad abbattere barriere, pregiudizi, stereotipi di ogni genere di cui la società è ancora piena”.

Difficile cambiare un certo tipo di mentalità ma Oxana non è una che molla: “Con il mio messaggio voglio far capire che nulla è impossibile e che le barriere sono solo mentali”.

Qualcosa è cambiato, certo, come sottolinea la campionessa delle Fiamme Gialle: “Di passi avanti sono stati fatti, questo anche grazie all'esempio di noi atleti paralimpici, ma di strada ce n'è ancora da fare”.

La strada da fare passa anche attraverso il confronto con le persone di tutte le età: “Senza dubbio l'occhio più bello è quello dei bambini – osserva – perché sono in grado di cogliere l'essenza, di vedere solo l'atleta e non l'atleta disabile, senza distinzioni tra olimpico e paralimpico”.

“Grazie a loro, in futuro, possiamo sperare di abbattere ogni tipo di ostacolo. E poi - prosegue Oxana - mi piacciono i bambini perché hanno il coraggio di fare domande che a molti possono sembrare banali ma che banali non sono. Insomma, chiedono senza filtri. Anche con gli adolescenti mi trovo bene a parlare, perché si dimostrano molto attenti – prosegue – ma rispetto ai più piccoli si sentono spesso frenati nel porre le domande”.

Un aneddoto che riguarda la mia attività e il mio rapporto con gli altri? Certamente c'è un episodio che rappresenta l'essenza del mio essere Ambasciatrice e mi ricorda sempre perché mi piace esserlo: un giorno, poco dopo aver stabilito il record del mondo sui 400 metri, un bimbo di 6-7 anni mi ha fermato durante una seduta di allenamenti al campo della Farnesina, a Roma, e mi ha chiesto se fossi io quella del record. Gli ho risposto di si e lui mi ha detto che ero il suo mito. Ecco, un episodio del genere mi ha fatto capire quanto i bambini ti vedano come un supereroe”.

Analizzando l'attuale fase agonistica, Oxana ammette: “Vista la situazione che si era creata speravo nel rinvio dei Giochi Paralimpici, perché volevo arrivare al massimo della forma. Il blocco degli allenamenti ci ha fatto vacillare anche mentalmente e non è stato facile pensare ai Giochi in questa situazione”.

Ora testa alla prossima estate: “Siamo carichi e stiamo andando avanti – assicura – per quanto mi riguarda sento addosso la stessa spensieratezza che avevo a diciassette anni, quando sono stata in grado di vincere due medaglie alle Paralimpiadi di Londra”.

Ecco la ricetta di Oxana per mantenersi a grandi livelli: “Essere spensierata e credere sempre in me stessa”.

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