Ambasciatori Paralimpici: Santino Stillitano

Ambasciatori Paralimpici: Santino Stillitano

Ambasciatori Paralimpici: Santino Stillitano

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C'è un giocatore che i gol non li segna ma che sta lì per impedire che gli avversari lo facciano. C'è un uomo che in campo rappresenta l'ultimo baluardo, quello che non deve tentennare anche se l'emozione, alle volte, è più forte di tutto. C'è un ruolo, quello di portiere, che in pochi vorrebbero ricoprire perché se compi una prodezza il pubblico ti acclama ma al contrario, se sbagli, non tarda a condannarti.

Compito mica facile quello di estremo difensore, ma Santino Stillitano non è certo uno che si tira indietro di fronte agli ostacoli. Comasco, classe 1969, nel Campionato Italiano di para ice hockey milita con la maglia dell'Armata Brancaleone della Lombardia ma è con la Nazionale Italiana che in carriera si è tolto le soddisfazioni più grandi. Campione europeo nel 2011 e vice campione continentale nel 2016, vanta tre partecipazioni ai Giochi Paralimpici Invernali (Vancouver 2010, Sochi 2014, PyeongChang 2018). Il suo esordio in Nazionale risale al 2007.

Oggi, alla passione per il para ice hockey e a quella più recente per il bob, aggiunge il ruolo di Ambasciatore dello sport paralimpico; un ruolo che lo inorgoglisce, come lui stesso ammette: “Mi sono sentito onorato quando ho saputo che avrei ricoperto questo incarico. Un onore perché se nella vita ti capita una cosa del genere vuol dire che sei riuscito a trasmettere qualcosa agli altri”. Già, perché le vittorie in ambito sportivo fanno di Santino un esempio per tanti: “Tanti giornali locali parlano di me, tanti mi invitano a cerimonie di premiazioni e tutto questo mi sembra una cosa naturale, mi sembra la normale conseguenza del mio percorso di sportivo”.

Cinquantadue anni ma, ieri come oggi, un unico, identico obiettivo: “Voglio andare avanti per essere di esempio per tanti ragazzi di vent'anni o anche più giovani”. I ragazzi. Sono loro il futuro di una società che chiede a gran voce di essere sempre più inclusiva: “Tra le soddisfazioni maggiori c'è sicuramente quella di essere riuscito a portare 500 ragazzi delle scuole da Como a Torino per assistere a una partita della Nazionale”. Vincere vuol dire fare squadra: “Collaboro spesso con la campionessa di ciclismo paralimpico Roberta Amadeo e con il plurimedagliato di sci nautico paralimpico Daniele Cassioli. Con loro siamo portatori di messaggi rivolti ai ragazzi, per far capire loro che tutti possono fare sport”.

Ma come si parla ai ragazzi? Agli adolescenti ma soprattutto a quelli più piccoli: “Parlo come parlo sempre, sono sempre naturale nel mio modo di approcciarmi con gli altri. Sicuramente rapportarmi con i bambini è bello perché fanno domande strane, ma le pongono con naturalezza, senza nessun tipo di filtro”.

Santino vive a Bregnano: “Nella mia zona, quando la gente mi vede, mi riconosce. Da parte mia cerco di fare tanta pubblicità al movimento cui appartengo ma è difficile trovare giocatori. Spesso, per raggiungere le strutture, i ragazzi devono fare tanta strada e tanti non hanno voglia. Il periodo di lockdown ha ulteriormente complicato le cose e molti giovani hanno perso stimoli”.

Se i giovani fanno fatica ad avvicinarsi a questo sport, i veterani come Stillitano non vogliono certo mollare: “La prossima settimana sarò in raduno con la Nazionale. Mi ritengo fortunato, perché anche in questo periodo difficile ho avuto modo di allenarmi con una squadra di hockey in piedi di Como, oltretutto l'estate scorsa sono stato chiamato da una squadra amatoriale svizzera. Mi sono allenato insieme a loro, con giocatori normo, che non solo mi hanno chiamato per giocare, ma volevano partecipassi al Campionato svizzero”.

Ora Santino si allena con la formazione del CT della Nazionale di para ice hockey Massimo Da Rin, grande gloria dell'hockey italiano che allena anche in Serie C: “Le prime volte che mi allenavo notavo che i giocatori erano un po' frenati, per così dire, finché un giorno un ragazzo ha cominciato a tirare forte e tutti gli altri lo hanno seguito. Per me si tratta di un bell'allenamento e il fatto che mi considerino uno di loro significa che quello che ho trasmesso è positivo”.

Prossimo obiettivo per Stillitano e per tutta la Nazionale Italiana i Mondiali di fine giugno: “Il torneo si svolgerà dal 14 al 26 giugno. Io compio gli anni il 26 giugno. Sarebbe bello farmi un bel regalo di compleanno: la qualificazione ai prossimi Giochi Paralimpici Invernali di Pechino 2022”.

D'altra parte, si dice che l'età può essere un concetto relativo: “Un mio amico un giorno ha scritto che ho cinquantadue anni, venti sul ghiaccio e trenta di esperienza”.

C'è comunque la voglia di andare avanti: “Sicuramente si fa un po' di fatica perché gli anni passano, ma lavoro tanto e quando sono sul ghiaccio l'adrenalina mi fa superare tutto”.

E visto che sognare non costa nulla, un pensiero a Milano Cortina si può anche fare: “Durante uno degli ultimi raduni di Egna, un giovane compagno di squadra mi ha detto ‘Santi, tu vieni con noi, vero?Ora, facendo due calcoli, nel 2026 avrò cinquantasette anni ma chi lo sa, se il Signore mi dà la forza…”.

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