Ambasciatori Paralimpici: Veronica Yoko Plebani

Ambasciatori Paralimpici: Veronica Yoko Plebani

Ambasciatori Paralimpici: Veronica Yoko Plebani

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"E' cambiato l'approccio culturale"

L'eclettica atleta bresciana, passata dallo snowboard al triathlon attraverso la canoa, ci racconta la sua esperienza di Ambasciatrice dello Sport Paralimpico

Il passato parla di due Paralimpiadi in due sport diversi. Il futuro potrebbe riservarle la terza partecipazione sul palcoscenico paralimpico in una terza disciplina sportiva, il tutto a venticinque anni non ancora compiuti. E' un curriculum per molti aspetti unico quello che può vantare Veronica Yoko Plebani nata a Gavardo, nel bresciano, il 1 marzo del 1996. Certamente Yoko è una delle atlete più talentuose ed eclettiche nel panorama degli sport paralimpici italiani, capace di esordire a soli diciotto anni alle Paralimpiadi Invernali di Sochi nel 2014 nello snowboard cross, passare alla paracanoa qualificandosi per i Giochi di Rio del 2016 e infine puntare a Tokyo 2020 nel paratriathlon.

Atleta a 360 gradi ma non solo, perché nei mesi scorsi Veronica ha dato alle stampe il suo primo romanzo - Fiori affamati di vita - scritto a quattro mani con Francesca Lorusso, in cui racconta la meningite che l'ha colpita all'età di quindici anni; un evento traumatico che, ovviamente, le ha cambiato la vita, ripresa in mano proprio grazie allo sport.

Certo, scrivere una autobiografia a ventiquattro anni può sembrare prematuro ma è anche vero che è tanta la voglia di Veronica di far veicolare il suo messaggio, ribadendo con forza che la bellezza di ognuno di noi consiste nella diversità.

Un messaggio che l'azzurra diffonde anche nella sua veste di Ambasciatrice dello Sport Paralimpico: “Un grande onore far parte di questa squadra e poter rappresentare, in questo modo, tutti gli atleti. Un onore perché vuol dire anche aprire la strada per gli altri che verranno”.

E' giovane Veronica ma la sua crescita sportiva è coincisa con quella del movimento paralimpico italiano degli ultimi anni.“Da quando ho iniziato a oggi molte cose sono cambiate. Non esisteva un Team Ambasciatori, non c'era la visibilità di cui godiamo oggi dove, ad esempio, troviamo molte più aziende disposte a puntare sul nostro coinvolgimento” dichiara l'atleta lombarda.

Perché essere Ambasciatore vuol dire mostrarsi e stare in prima linea: “E' un aspetto fondamentale, questo, per tutti i progetti futuri e per far sì che il nostro movimento diventi sempre più fresco con un fisiologico ricambio generazionale”.

Tanti dicevamo i cambiamenti degli ultimi anni all'interno del movimento paralimpico, variazioni che non sono sfuggite all'attenta triatleta che afferma di “aver notato grandi progressi sotto l'aspetto culturale: è cambiato, in sostanza, il modo di farci vedere ed è gratificante capire quanto seguito abbiamo oggi”.

Per diffondere un messaggio in modo incisivo gli Ambasciatori devono affinare la capacità di sapersi confrontare con platee diverse. “Sono sempre molto interessanti i modi di comunicare – spiega - i più piccoli sono divertenti, dimostrano sempre tanta curiosità e non pongono alcun tipo di barriera. Con loro mi sento a mio agio perché mi piace raccontare di tutto e mi piacciono le domande. Anche tra gli adolescenti mi trovo bene, mi piace ricevere i loro messaggi, così come è interessante anche rapportarmi con le persone più grandi di me, mi danno modo di fare molta introspezione”

A livello agonistico Veronica, come detto, ha alle spalle due Paralimpiadi e punta alla terza, quella che si sarebbe sarebbe dovuta disputare ad agosto 2020: “Ci sono piani nella vita che ognuno si fa, dei cicli – dice la bresciana – e Tokyo rientrava in uno di questi, tanto che avevamo già partecipato ai test event in Giappone. Il rinvio dei Giochi è stato in un certo senso anche un sollievo, perché non avevamo avuto modo di prepararci al meglio”.

Ora, però, è tanta la voglia di guardare avanti con “la speranza che i Giochi si possano disputare regolarmente la prossima estate, perché farlo vorrebbe dire anche celebrare la fine di questo periodo difficile e vorrebbe dire che la situazione a livello mondiale è tornata finalmente gestibile”. Con la curiosità di vedere Veronica impegnata in un'ennesima sfida!

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