Sabato 4 settembre, al Velodromo Francone di San Francesco al Campo, si è conclusa l'edizione 2021 dei Campionati Italiani Paralimpici di Ciclismo su pista che ha visto trionfare il canavese Fabrizio Topatigh.L'atleta della "Active Team-La Leonessa" si è aggiudicato il primo posto, per la categoria MC2, nella prova sui 3000 metri inseguimento individuale e in quella sui 1000 metri da fermo.
Abbiamo intervistato il neocampione nazionale.
Fabrizio, a qualche giorno dai Campionati Italiani, come ti senti dopo questa grande vittoria?
Sono stati mesi di attese e di attente fasi di preparazione, ho iniziato a gareggiare nel mese di aprile con la gara di paraciclismo a Marina di Massa, fino ad arrivare alla gara al Velodromo Francone, competizione che mi ha consacrato doppio campione italiano per la categoria MC2. Che dire? Sono felice di indossare nuovamente la maglia tricolore qui in Piemonte, regione natia.
Come si sono svolte le gare?
Al Velodromo Francone ho gareggiato per due titoli italiani, 1000 metri da fermo e 3000 inseguimento, ed è stato emozionante sentire il pubblico acclamare e applaudire tutti gli atleti, provenienti da numerose regioni italiane, dal Friuli Venezia Giulia fino alla più lontana Sicilia. Praticamente tutta l'Italia.
C'è qualche persona in particolare che vuoi ringraziare o a chi vuoi dedicare la tua vittoria?
Certamente gli organizzatori con a capo il presidente del Velodromo, Giacomino Martinetto, che con tutti i volontari hanno permesso di organizzare per il terzo anno consecutivo, (tranne il periodo ormai noto del Covid 2019/2020) il nostro campionato italiano su pista- Una pista che è orgoglio ciclistico nel panorama piemontese, nazionale e mondiale, dove hanno gareggiato Filippo Ganna, Elisa Balsamo, Fabio Felline, Mattia Viel.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Proseguire con gli allenamenti in vista della cronoscalata del Nembro-Selvino del 2 ottobre e l'ultima gara in linea nella città di Parabiago del 3 ottobre, gara che vedrà coinvolte tutte e quattro le specialità: biciclette adattate (come la mia), handbike, tandem e tricicli.
Foto di Piergiorgio Mariconti