Con l’argento di Michele Pittacolo e della coppia Federico Andreoli-Luca Chiesa ed il bronzo nel Team Relay cala il sipario sulla seconda prova di Coppa del Mondo di Paraciclismo. Sulle strade di Ostenda il gruppo azzurro aggiunge quindi tre medaglie al bottino dei giorni precedenti, raggiungendo quota 15 metalli. Una trasferta positiva, considerando l'incremento del numero di partecipanti e quindi del livello complessivo delle competizioni, notevolmente più alto rispetto agli anni precedenti. Nonostante questo l'Italia dimostra ancora una volta di esserci, in termini di presenza ma anche di risultati, come racconta il primo posto nel ranking UCI per Nazioni.
Dopo l’oro conquistato a Maniago, Michele Pittacolo conferma il suo stato di forma anche in Olanda andandosi a prendere un argento nella prova MC4: titolo al brasiliano André Grizante, mentre il bronzo finisce al collo del belga Louis Clincke. "Questa continuità è quello che ci aspettiamo da un campione come Michele" commenta il CT Pierpaolo Addesi al termine della prova. E aggiunge: "Sta giocando le sue migliori carte e i risultati stanno arrivando: sono sicuro di poter contare su di lui ancora a lungo".
Sorprendente la prestazione del tandem maschile composto da Federico Andreoli e Luca Chiesa, che salgono sul secondo gradino del podio: una categoria in continua crescita, a conferma del buon lavoro intrapreso da pochi mesi a questa parte. "E' un progetto nato soltanto a gennaio e a cui ho creduto sin dall'inizio" racconta Addesi, da pochi mesi alla guida della Nazionale paraciclismo. E ancora: "I tandem che abbiamo visto correre nelle prime due prove di Coppa sono nuovi, sono coppie di atleti che in pochi mesi hanno già raggiunto grande equilibrio e sinergia. Non solo: Andreoli, che ieri ha conquistato il suo primo argento di livello internazionale, viene da altri sport e non aveva mai corso in bicicletta, e deve quindi ancora formarsi. Lo stesso vale per Fabio Colombo, che ha appena 20 anni, e che ieri assieme a Paolo Totò e alla coppia Plebani-Bersini hanno dimostrato grande gioco di squadra coprendo le spalle ai compagni che alla fine hanno raggiunto il podio. Stiamo iniziando a raccogliere i frutti di un lavoro importante su una categoria sui stiamo puntando molto, aumentando la rosa di atleti e il numero di presenze soprattutto in campo internazionale. C'è un enorme margine di miglioramento e potenzialità ancora da scoprire". Molto bene anche il tandem femminile, con la coppia Ilaria Brugnoli-Alice Gasparini nona al traguardo: "Sembra un piazzamento non così buono - prosegue il CT - ma bisogna ricordare che rispetto agli anni passati il numero dei partecipanti alle prove internazionali è notevolmente più alto e automaticamente la percentuale di possibilità di arrivare al podio si abbassa. Finire nuovamente nella top ten è un risultato importante, soprattutto considerando che si tratta di una coppia di atlete che lavorano insieme da poco".
La seconda prova di Coppa si chiude con l’ultima medaglia per l’Italia: quella di bronzo, conquistata dal terzetto azzurro composto da Federico Mestroni, Luca Mazzone e Diego Colombari nel Team Relay. A salire sul gradino più alto nella staffetta a squadre è la Francia, mentre l’argento finisce al collo della Spagna.
Ad Ostenda non è mancata neppure la sfortuna, che ha colpito Andrea Tarlao (MC5) con una foratura, Giancarlo Masini (MC1) con una caduta e Francesca Porcellato, vittima di un incoveniente organizzativo durante la gara e costretta a fermarsi, perdendo posizioni. "Peccato, stava lottando per l'oro. Ma sono tutte cose che fanno parte del gioco. Adesso testa all'ultima prova di Huntsville (USA), dove sono sicuro che faremo ancora meglio" conclude il CT.