Conoscere il mondo della Disabilità. Presentato all'INAIL il 1° Rapporto Istat
Conoscere il mondo della Disabilità. Presentato all'INAIL il 1° Rapporto Istat
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In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, l'Istat, il Comitato Italiano Paralimpico e l'Inail hanno promosso un'iniziativa congiunta, con il Patrocinio della Camera dei Deputati, per far conoscere meglio, e in modo rigoroso, il mondo della disabilità nel nostro Paese.
Alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sono stati presentati i risultati di un nuovo Rapporto realizzato dall'Istat per valorizzare e mettere al servizio della collettività e dei decisori politici il vasto patrimonio informativo dell'Istituto su un tema così rilevante ma al contempo ancora poco conosciuto nelle sue molteplici dimensioni.
Ha aperto i lavoriFranco Bettoni, Presidente Inail, cui è seguito il contributo diGian Carlo Blangiardo, Presidente Istat, e diLuca Pancalli, Presidente Comitato Italiano Paralimpico. Ha illustrato il RapportoMaurizio Franzini, Consigliere Istat e Professore ordinario all'Università La Sapienza di Roma. Presenti per portare le loro testimonianze, e quali ambasciatori dello sport paralimpico,Assunta Legnante e Giulia Ghiretti.
Il 1° Rapporto ISTAT sulla Disabilità, alcuni passaggi
Nel nostro Paese le persone che, a causa di problemi di salute, soffrono di gravi limitazioni che impediscono loro di svolgere attivita' abituali sono il 5,2% della popolazione. I dati sono riportati nell'indagine dell'Istat diffusa in occasione della Giornata dedicata alle persone con disabilita'. Gli anziani sono i piu' colpiti: quasi 1 milione e mezzo di ultra settantacinquenni si trovano in condizione di disabilita' e 990.000 di essi sono donne. Il 26,9% di queste vive sola, il 26,2% con il coniuge, il 17,3% con il coniuge e i figli, il 7,4% con i figli e senza coniuge, circa il 10% con uno o entrambi i genitori, il restante 12% circa vive in altre tipologie di nucleo familiare. La 'geografia della disabilita'' vede al primo posto le Isole, con un'incidenza del 6,3%, contro il 4,8% (il valore piu' basso) del Nord. Le Regioni nelle quali il fenomeno e' piu' diffuso sono l'Umbria e la Sardegna (rispettivamente, l'8,7% e il 7,3% della popolazione). L'incidenza piu' bassa si registra invece in Veneto, Lombardia e Valle d'Aosta (4,4%).
La quota di persone con limitazioni che si dedicano all'attivita' sportiva si attesta al 9,1%, contro il 36,6% rilevato nel resto della popolazione. Un ulteriore 14,4% delle persone con limitazioni (meno della meta' rispetto alle persone senza limitazioni) svolge qualche attivita' fisica, pur non praticando sport. Dunque, quasi l'80% delle persone con disabilita' e' completamente inattivo e un milione di essi attribuisce questa scelta a un problema di salute.
Tra le persone con limitazioni gravi quelle che esprimono un'elevata soddisfazione per la propria vita sono il 19,2% (molto meno del 44,5% riferito al resto della popolazione); tra le donne la quota scende al 17,2%. L'82,5% di chi ha limitazioni gravi esprime soddisfazione per le relazioni familiari, il 56,6% per le relazioni amicali, il 44,4% per il tempo libero, il 37,2% per la situazione economica e solo il 19,5% per gli aspetti legati alle condizioni di salute. Sui giudizi sulla qualita' della vita influisce fortemente l'occupazione e il livello di istruzione: hanno un grado di soddisfazione alto il 38,2% degli occupati e il 30,5% tra i laureati.
Tra le persone con disabilita' che partecipano alla vita culturale si riscontra un significativo aumento del livello di soddisfazione: la quota di persone molto soddisfatte sale al 37%, al 63,4% i molto soddisfatti per il tempo libero e all'80,4% i soddisfatti per le relazioni con gli amici. Anche la pratica sportiva mostra effetti significativi sulla qualita' della vita delle persone con disabilita': sono molto soddisfatte della proprie relazioni sociali il 31% di quelle che praticano sport mentre tale quota scende al 16% tra coloro che non lo praticano.