“La vita è una sola, e io sogno di lasciare un segno”. “Non per forza nello sport”, pur con i risultati strepitosi raggiunti in oltre due anni di tentativi e alzate sulla panca che ne hanno fatto un campione planetario di parapowerlifting. “Ma per come penso, cosa faccio, per la capacità di ispirare chi verrà dopo di me”. Anche e soprattutto nel piccolo paese in cui è nato e che, per forza di cose, offre poco a tutti i grandi sognatori.
“La panca che ho messo nella soffitta di casa, e dove mi alleno quando sono a casa a Pietragalla (PZ), me l'ha inviata la Federazione Pesistica, per supportarmi al meglio anche quando torno qui”, dice Donato Telesca, che pochi mesi fa si è trasferito a Roma per gli studi universitari in Economia e Management alla LUISS.
E' il nuovo primatista mondiale della categoria -72Kg, con i 170 Kg sollevati due giorni fa a Dubai alla Coppa del Mondo, e non solo. E' anche uno studente fuorisede, catapultato in una città sterminata e affascinante come Roma, “tutta da conoscere e imparare a vivere”, impegnato all'università “in materie abbastanza impegnative”, è un appassionato di biliardino e wrestling, un viaggiatore curioso e instancabile che sogna l'America e di parlare un perfetto inglese. Quando la rigida tabella allenamenti/gare glielo consente, è anche goloso di pizza e parmigiana, ma non vorrebbe dirlo.
Soprattutto Donato, solo 20 anni e tanta fame di vivere, a maggior ragione dopo l'incidente domestico che gli è costato l'amputazione bilaterale delle gambe a soli 3 anni, è uno che non ci sta a perdere e che per sollevare il bilanciere da par suo, e riprendersi il record mondiale che gli aveva soffiato ad aprile scorso il malese Gustin (166kg), ha dato il massimo per tutta la preparazione, arrivando a fare, a gennaio, fino a dieci sessioni di allenamento in palestra a settimana.
“Perché non ci stavo a essere superato (suo il precedente record, di 160Kg). Tra l'altro 170 kg li avevo già fatti in allenamento ed era impensabile per me non riuscire a farli in gara”. Detto, fatto. A Dubai due giorni fa è andata in scena l'alzata delle meraviglie, quella che ti consegna dritto all'olimpo della disciplina. “Primato Juniores, perché quello seniores, che scatta dopo i 21 anni di età, è 229Kg, incredibile no? Ma proverò ad arrivarci, un kg alla volta. Pensa che il primatista seniores, l'iraniano Rostami, ha 32 anni e di solito si arriva a quelle alzate a un'età molto maggiore della mia e dopo tanta esperienza”.
Relativamente poca ne ha Donato, che ha cominciato nemmeno tre anni fa a ripetere ossessivamente la sequenza: impugnare il bilanciere, inspirare e trattenere, tirare forte e posare sul petto, risollevare e finalmente poggiare. “Di questo sport, mi piace il fatto di essere solo davanti al mio limite e che il risultato dipende solo da me, mentre non mi piace la dieta, il fatto di non poter sgarrare e superare i 68Kg, il mio peso limite - si arriva a 72 sommando due kg per ciascuna protesi – racconta. In famiglia che dicono? Mio padre è il mio primo fan, è lui che mi assiste al bilanciere quando mi alleno a Pietragalla, insieme a mio fratello e mia madre. Loro mi hanno sempre sostenuto fin da bambino”.
Poi però la testa dura ce l'ha messa lui: “Sono arrivato a questo record mondiale con un grande supporto da parte di tutta la federazione nei miei confronti ma soprattutto con tanta rabbia dentro, la voglia di farcela a tutti i costi, io credo molto nella forza della nostra mente. Soprattutto, volevo dimostrare a me stesso che il periodo down dopo gli europei di Francia di maggio scorso, quando ho perso 4 medaglie per essere sceso troppo di peso, indebolendomi, era un brutto ricordo. Anche perché a parte i Mondiali di luglio (12-19 luglio ad Astana), la mia strada è diretta a Tokyo 2020. Che margini ho? Io li immagino nella mia testa, ma non li dico. Mi darebbero del pazzo”. Invece è solo un sognatore, appena all'inizio di un grande viaggio.
Sull'argomento: Parapowerlifting. Doppio record del mondo juniores per Donato Telesca. A Dubai ottima prova degli azzurri.