(foto ufficio stampa FIPIC)
Il sogno paralimpico della Nazionale italiana di pallacanestro in carrozzina non è finito: gli azzurri infatti nel pomeriggio di sabato 19 agosto hanno battuto la Turchia nella finale per il quinto posto agli Europei di Rotterdam, strappando l’ultimo posto utile per accedere al torneo pre-paralimpico che si disputerà in aprile e che metterà in palio l’accesso ai Giochi di Parigi. Una partita straordinaria del gruppo di Di Giusto, che ha giocato con cuore, organizzazione, freddezza, consapevolezza, forse la migliore partita di un Europeo macchiato dalla sconfitta nei quarti contro la Germania ma comunque estremamente positivo, anche alla luce della giovane età del roster scelto dallo staff tecnico.
LA PARTITA - Primo quarto di equilibrio e percentuali alte per entrambi gli attacchi: per l’Italia partenza lenta di Papi, scelto come lungo insieme a Carossino e Bedzeti, per l’ormai classico quintetto completato dai due piccoli Boganelli-Raourahi. Il romano però, proprio quanto stava per essere sostituito da Giaretti, si sblocca e dà metà primo periodo in poi si accende, segnando ben 19 punti nella prima metà di match (con 8/18 al tiro). L’Italia in attacco continua a cercare con continuità il proprio numero 4, ma sfrutta bene anche i tagli di Raourahi, che mette tre importanti canestri nel secondo periodo. La Turchia risponde però colpo su colpo, grazie alla grande vena di Efeturk, a lungo rebus irrisolto per la difesa azzurra, soprattutto a rimbalzo offensivo. I turchi provano in un paio di circostanze a scappare via nel punteggio nella prima metà di match, arrivando però ad un massimo vantaggio di 6 punti. L’Italia mette il naso avanti una volta dopo un bell’appoggio di Carossino ben servito da un Bedzeti particolarmente ispirato come passatore (5 assist al 20esimo, a fronte di un solo canestro realizzato). Alla pausa lunga l’equilibrio è pressoché totale, con la Turchia avanti di 2 (37-35), grazie soprattutto ai 16 punti di Efturk. La ripresa è di fatto un lunghissimo testa a testa tra le due squadre: nessuna delle due lascia scappare via l’altra, tra sorpassi e controsorpassi. L’Italia ci mette determinazione in difesa, a limitare i giochi che nel primo tempo coinvolgevano costantemente Bulut ed Eteturk, molto limitato nella ripresa, e organizzazione in attacco, dove Raourahi è stato spina nel fianco della difesa turca e i lunghi hanno continuato a giocare con tranquillità e freddezza. Si arriva così all’ultima porzione di match, quando l’Italia riesce a issarsi oltre il singolo possesso di vantaggio con un contropiede di Carossino. Proprio il capitano, poco dopo un 2/2 di Papi dalla lunetta, sigilla la vittoria, segnando 4 liberi consecutivi che d fatto frustrano ogni tentativo di rimonta dei turchi. E’ trionfo azzurro, molto più importante di quanto il piazzamento finale non racconti.
“Il sogno Parigi è vivo e sono orgoglioso di questi ragazzi”, commenta al termine coach Di Giusto; “Spesso abbiamo mollato nei finali in questo Europeo, oggi invece abbiamo tenuto di testa e cuore. Il simbolo è certamente Joel Boganelli, ma anche la freddezza del capitano Filippo Carossino”. E lo stesso Carossino dice: “Sono fiero di essere parte di questo gruppo. Abbiamo onorato la maglia azzurra, ci siamo rialzati dopo la delusione dei quarti e abbiamo dato tutto in campo”.
ITALIA – TURCHIA 70-66
Italia: Papi 27, Carossino 20, Raurahi 12, Bedzeti 11, Boganelli, Saaid.