Gli azzurri guidano il medagliere con 11 ori, 8 argenti e e 9 bronzi

Nella seconda giornata di gare nella piscina del Complexo de Ponteada di Funchal, in Portogallo, la nazionale azzurra della FINP si conferma nazione da battere in questa edizione della rassegna continentale. Dopo le 17 medaglie del primo giorno, la truppa azzurra ne conquista altre 11, che portano il complessivo a 28: 11 ori, 8 argenti e 9 bronzi. Nel medagliere ora gli azzurri sono inseguiti, a debita distanza, dall'Ucraina seconda con 20 medaglie(9,5,6) e dalla Federazione Russa con 21 (5,9,7).

Le finali della corazzata azzurra partono subito con la marcia più alta innestata: Federico Bicelli (Bresciana no frontiere), nei 400 stile libero S7, rimane attaccato alla testa per oltre trequarti di gara, sfoderando il meglio negli ultimi 50 metri di vasca; alla fine ottiene un ottimo secondo posto con il tempo di 4'44”90, crono che segna anche il nuovo record nazionale. Vince l'ucraino Truson, terzo l'israeliano Malyar.

Un altro tra i 6 esordienti di questa spedizione, Luigi Beggiato (Gruppo Sportivo Guardia di Finanza di Modena), fa subito centro alla prima in nazionale, conquistando il bronzo nella finale 100 stile libero categoria S4. Anche qui, come Bicelli, la prestazione vale il nuovo primato italiano con il tempo di 1'25”29. Inarrivabile l'israeliano Dadaon, oro e record record del mondo (1'19”77).

Torna a splendere la stella di Arjola Trimi (Polha Varese). Nella finale dei 100 stile libero S4, l'azzurra migliora il suo primato europeo (1'33”92), realizzato alle World Series di Lignano Sabbiadoro nello scorso mese di aprile. La Trimi tocca per prima la piastra, fermando il tempo a 1'31”46 e mettendosi così alle spalle la spagnola Fernandez e la tedesca Boettcher.

Il secondo oro della giornata arriva da Monica Boggioni (Pavia nuoto). La ventitreenne, in gara insieme alla connazionale Giulia Ghiretti, conduce i 50 stile libero S5 con piglio e determinazione, senza dare speranza alcuna alle avversarie. Grazie al tempo di 44”42 guadagna la medaglia più preziosa. La turca Ozturk è argento, bronzo per la Boyaci.

Stellare Antonio Fantin(GS FF.OO/SS Lazio nuoto). Il talento azzurro, non pago del primato mondiale messo a segno nella batteria di qualificazione dei 100 stile libero S6, in finale abbassa ulteriormente la soglia e chiude con uno stratosferico 1'03”76, tempo che segna il nuovo record del mondo. All'ucraino Komarow va l'argento e al cubano Perez Escalona il bronzo.

Nei 200 misti SM10 è doppietta azzurra: gli azzurri Stefano Raimondi (GS FF.OO/Verona Swimming Team) e Riccardo Menciotti (Circolo Canottieri Aniene) chiudono rispettivamente al secondo e terzo posto.

Raimondi ferma a 2'08”64 il tempo, mentre Menciotti (2'15”16) strappa un'ottima terza piazza. Nella stessa gara l'ucraino Kripak (2'05”89) si avvicina al record del mondo (ancora nelle mani di Dubrov 2'05”63).

Dopo l'oro nei 50 stile libero S10 (28”71) agguantato nella prima giornata, Alessia Scortechini va nuovamente a podio. Stavolta lo fa nella finale dei 200 misti SM10. L'azzurra chiuderà la finale in 2'38”16, un tempo che le vale il bronzo. Prima l'ungherese Pap, seguita dalla polacca Jablonska.

Xenia Francesca Palazzo scrive un'altra bella pagina nel suo curriculum sportivo e, dopo l'oro nei 400 stile libero S8 nella gara di esordio, si aggiudica un bronzo sui 100 dorso S8 (1'20”73). Vittoria per la russa Ishchiulova (1'13”59).

Non poteva mancare all'appello Federico Morlacchi: prezioso il bronzo sui 200 misti SM9 del veterano azzurro, una medaglia ottenuta grazie a un recupero strepitoso nell'ultima frazione a stile, che porta Morlacchi a chiudere la sua performance in 2'19”51, dietro il francese Didier e al russo Kalina.

Tocco finale la staffetta 4x50 mista composta da Federico Bicelli, Efrem Morelli, Giulia Terzi e Arjola Trimi. Dopo attimi di incertezze sull'ufficialità del primo posto, gli azzurri possono dare il via ai festeggiamenti per la conquista di un oro, ottenuto con il tempo di 2:39.61, precedendo sul podio Russia e Spagna.

Questa Italia vola sull'acqua di Funchal.

Photo credits: Paralympic/Pedro Vesconcales