L'IWASF, l'organismo che si occupa dello sport per le persone amputate e in carrozzina, ha comunicato solo a fine quadriennio di preparazione i criteri di qualificazione ai Giochi
La Federazione Italiana Scherma ha ufficialmente presentato ricorso all'IPC, il Comitato Paralimpico Internazionale, avverso i criteri di qualificazione ai Giochi Paralimpici Rio2016 adottati dall'IWASF, la Federazione Internazionale di scherma paralimpica.
Alla luce di tali criteri, che hanno privilegiato la presenza di quanti più Paesi nelle gare a squadre della rassegna paralimpica, l'azzurro Andrea Alberto Pellegrini risulta escluso dalla competizione brasiliana.
La Federazione Italiana Scherma, in pieno accordo con il Comitato Italiano Paralimpico, chiede all'organismo internazionale di rivedere le qualificazioni, adottando i criteri resi noto ad inizio della stagione qualificante, resettando le scelte derivanti dalla modifica degli stessi al termine delle prove valide per l'acquisizione del pass paralimpico.
Si tratta della prima volta di un ricorso da parte di una Federazione Italiana all'International Paralympic Committee. "Entrare nel merito della vicenda è compito adesso dell'IPC - dice il Presidente federale, Giorgio Scarso -. Ciò che all'intero movimento schermistico italiano sta a cuore è la vicenda di Andrea Alberto Pellegrini che, dopo aver lottato a lungo ed infine ottenuto una qualificazione paralimpica, viene privato del "sogno" di Rio, per via di una modifica ai criteri giunta solo al termine della stagione di qualificazione. Riteniamo doveroso intraprendere questa via ed abbiamo trovato il pieno e sodale consenso da parte del Comitato Italiano Paralimpico. Il nostro obiettivo è quello di portare Andrea Alberto Pellegrini a Rio2016, ma anche di essere apripista di un atteggiamento nuovo da parte delle Federazioni Sportive Nazionali che devono chiedere che tutte le figure internazionali dedicate allo sport paralimpico, si diano delle linee comuni che possano permettere allo sport di giungere ad una reale integrazione. In questo modo - continua Scarso - abbiamo ancora una volta dovuto constatare come certi organismi legati al paralimpico, debbano ancora a lunog percorrere la strada verso l'integrazione e l'equiparazione a meccanismi, dinamiche ed attività svolte dalle consorelle olimpiche".