Gabriele Lanza: i nostri atleti a Pechino

Intervista all'attaccante della nazionale di para ice hockey

Gabriele Lanza

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Nelle ultime settimane abbiamo conosciuto meglio Gabriele Araudo e Andrea Macrì, due dei quattro atleti piemontesi che prenderanno parte ai Giochi Paralimpici invernali di Pechino 2022.

 Oggi intervistiamo il terzo nostro hockeista, Gabriele Lanza, 30 anni, genovese di nascita ma alessandrino di adozione.

 Anche a te chiediamo di descriverti in poche parole: chi sei?

Sono Gabriele Lanza, attaccante della nazionale italiana di Para ice hockey. Vivo ad Ovada, terra di mezzo tra Alessandria e la Liguria. Lavoro qui come spedizioniere in un'azienda metalmeccanica.
In inverno gioco a hockey e nel tempo libero mi piace sciare con gli amici. D’estate vado al fiume a nuotare e mi piace molto viaggiare e cucinare, sono molto curioso e mi piace fare nuove esperienze, soprattutto culinarie!

Gabriele, come sei arrivato ad essere chiamato per le Paralimpiadi?

Il percorso per Pechino non è stato privo di ostacoli. Sono nel gruppo della nazionale dal settembre del 2019 ma il Covid ci ha rallentato parecchio nella preparazione personale e come squadra. Per di più, ad agosto 2020 mi è stato diagnosticato un tumore per il quale ho dovuto fare 4 mesi di chemioterapia che mi hanno tenuto lontano dalla squadra.
Ho affrontato tutto questo anche con il sostegno dei miei compagni ma ho dovuto lavorare parecchio per ritrovare la forma fisica. Un ringraziamento particolare va al mio allenatore e ai miei compagni di squadra dei Tori Seduti di Torino e, per tutti quelli che mi hanno sostenuto, darò il 200% a Pechino!

 Cosa significa per te rappresentare l'Italia ai Giochi?

Saranno le mie prime paralimpiadi e ancora forse non mi rendo bene conto. Sto realizzando tutto di giorno in giorno: vestire la maglia azzurra e cantare l'inno con i compagni di squadra è sempre un' emozione enorme e penso che lo sarà ancora di più su di un palcoscenico così importante.

 Se dovessi dare un consiglio a un ragazzo o una ragazza che fa sport, cosa diresti?

Penso che lo sport debba essere come prima cosa un momento di divertimento, quel momento della giornata dove tutto il resto viene messo da parte. A volte è proprio lo sport a darci delusioni, ma la felicità e l'adrenalina che ogni giovane prova nel praticare il proprio sport ci sprona a non mollare e cercare di migliorarsi sempre.

Il mio consiglio è quello di non cercare a tutti i costi un risultato nel minor tempo possibile, ma di aver pazienza, impegnarsi sempre al massimo e non fossilizzarsi solo su quello che non va.

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