L'Italia sarà protagonista alla settima edizione degli Ittf Star Awards, gli Oscar del Tennistavolo, con una sua giocatrice. L'11 dicembre al JW Marriot Hotel di Zhengzhou, in Cina, nell'evento che precederà la disputa, dal 12 al 15, delle Ittf World Tour Grand Finals, l'appuntamento agonistico di chiusura del 2019, Giada Rossi contenderà alla cilena Tamara Leonelli, campionessa panamericana di classe 5, e alla cinese Wang Rui, campionessa asatica di classe 7, il titolo di migliore atleta mondiale paralimpica dell'anno. Le altre categorie di premi riguarderanno il miglior atleta paralimpico, i migliori pongisti, uomo e donna, normodotati, l'atleta, maschile o femminile, in maggiore crescita, il migliore tecnico e il punto più bello.
La International Table Tennis Federation ha dunque riconosciuto l'escalation strabiliante della 25enne pordenonese, che, in seguito alla conquista della medaglia d'oro ai Campionati Europei di Helsingborg, in Svezia, ha raggiunto la prima posizione nel ranking di classe 2 e si è già guadagnata la qualificazione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. La ciliegina sulla torta è stata la sua recente partecipazione al Dutch Para Open di Stadskanaal, che ha vinto battendo in semifinale la tre volte campionessa paralimpica cinese Liu Jing e in finale la vicecampionessa mondiale brasiliana Catia Christina Da Silva Oliveira.
Rossi nel corso del 2019 si è aggiudicata 16 match di singolare nella sua classe e ne ha perso soltanto uno, contro Da Silva Oliveira. Dopo i Giochi di Rio 2016, ai quali aveva ottenuto il bronzo, si è imposta 44 volte, a fronte di sole quattro sconfitte, equamente ripartite fra la sudamericana e la coreana Seo Su Yeon, che però poi ha battuto.
«Sono onorato ed emozionato - spiega il direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli - perché il riconoscimento a Giada lo è anche al lavoro che TUTTI noi stiamo effettuando, al Centro Federale di Verona, su un gruppo di giovani atleti, che vede in lei il punto di riferimento, non solo per i risultati, ma anche per il duro e quotidiano lavoro svolto in palestra. Il presidente Renato Di Napoli e il Consiglio Federale credono nella bontà del nostro lavoro e lo dimostrano con la concretezza delle loro azioni, noi siamo felicissimi di ripagare la fiducia con i fatti. Con la nostra campionessa in Cina ci saremo idealmente tutti e sarà una serata fantastica per TUTTO il tennistavolo italiano».
La diretta interessata è ovviamente euforica:«Non mi sarei mai aspettata qualcosa del genere e ancora ora, dopo qualche giorno da quando ho ricevuto la notizia, non mi capacito di ciò che è accaduto. Sono orgogliosa di essere rientrata nelle tre nomination femminili, in carrozzina e in piedi, e si tratta della migliore ricompensa per l'impegno che in questi anni ho profuso per crescere in questo sport. Devo ringraziare la mia famiglia, che mi è sempre vicina e mi aiuta, lo staff tecnico, guidato da Alessandro Arcigli e da Donato Gallo, i miei compagni di Nazionale, tutti coloro che prestano il loro servizio a Verona e la Federazione, per averci consentito di lavorare in condizioni ottimali».
Giada, il 2019 è stato l'anno della tua definitiva consacrazione ai massimi livelli?
«Dopo aver perso la semifinale ai Mondiali del 2018, abbiamo iniziato a lavorare sulla consapevolezza e ora sono arrivata a un punto in cui sono conscia di ciò che posso fare. Quest'anno è stato una continua evoluzione, cercando di mettere in pratica gli allenamenti di queste ultime stagioni. Devo ammettere che sono soddisfatta per ciò che sono riuscita a ottenere, dal primo oro agli Europei, al primo posto mondiale e alla qualificazione alle Paralimpiadi».
Il torneo disputato in Olanda è stato l'apoteosi di questo processo di miglioramento?
«Penso proprio di sì, perchè ho superato Liu Jing, che è stata capace di vincere tre edizioni di fila dei Giochi, e Da Silva Oliveira, che mi aveva sconfitto nelle ultime due occasioni in cui ci eravamo incontrate. Volevo affrontarle entrambe per confrontarmi ed è stato bello esserne uscita così bene».
Contro la cinese eri sotto per due set a zero, cosa ti aveva messo in difficoltà?
«Ho subìto soprattuto i suoi servizi e faticato a rispondere e quando ci riuscivo le davo delle palline facili da gestire. Dal terzo parziale in poi la situazione è cambiata. Alessandro Arcigli mi diceva di andare più leggera, cercando di assecondare il suo effetto, che in questo modo le tornava indietro. Ho anche battuto meglio, direzionando il colpo in modo più efficace».
La brasiliana in finale era l'avversaria più pericolosa?
«Penso di sì, anche dal punto di vista tattico, però le due sconfitte precedenti mi avevano fatto capire che provare a chiudere il punto velocemente era controproducente. Lei mette molte palle sul tavolo e ha un gioco veloce. Era necessario essere pronta, fisicamente e mentalmente, a tenere duro e a tirare dall'altra parte una palla più di lei, cercando magari di approfittare delle occasioni propizie per accorciare o trovare un angolo più insidioso. Ogni scambio era lungo e alla fine è venuta fuori una bella partita».
Quando sarà il tuo prossimo torneo?
«A marzo 2020 il Lignano Master Open. Ci alleneremo al Centro Federale fino a Natale e a gennaio riprenderemo. C'è da progredire su parecchi aspetti tecnico-tattici. Il prossimo grande obiettivo sarà naturalmente la Paralimpiade di Tokyo, alla quale dovrò arrivare preparata al massimo, cercando di sbagliare sempre meno, di fare i colpi giusti nei momenti giusti e di avere un gioco più vario e imprevedibile possibile. Sarà fondamentale essere capace di risolvere i problemi, che certamente non mancheranno, e di mettere a frutto in quei frangenti tutto il lavoro che avremo svolto».
Fonte: FITET