Giochi Paralimpici Parigi 2024, giorno 3: argento per Gilli e Bettella nel nuoto

Nella terza giornata di gare, la torinese ottiene il secondo posto nei 400 stile libero S13, il veneto nei 50 dorso S1. Italia a quota 15 medaglie (3 ori, 4 argenti, 8 bronzi)

  • Categoria: Sport
  • Data: 31.08.24
  • Autore: Ufficio Stampa
Giochi Paralimpici Parigi 2024, giorno 3: argento per Gilli e Bettella nel nuoto

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Arrivano entrambe dal nuoto le medaglie azzurre della terza giornata dei Giochi Paralimpici Parigi 2024. Nei 400 stile libero S13, Carlotta Gilli ottiene l'argento con il tempo di 4:31.83, terminando la gara con 1.90 di ritardo dalla statunitense Olivia Chamners (4:29.93). Alle spalle della torinese l'ucraina Anna Stetsenko (4:36.17).

"Sono contenta. Ho confermato la medaglia di Tokyo, sono passati tre anni, e ci sono tante nuove avversarie che vanno molto forte, inclusa la vincitrice di oggi”. Così Carlotta Gilli, argento nei 400 stile libero S13 ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. “Sapevo che l’americana passava molto forte, a differenza dell’altra che solitamente passa più lenta e poi torna più forte. Qui la gara è un po’ lunga, quindi ognuno adotta la sua tattica. Io ho cercato di fare un po’ la mia gara, facendomi trasportare all’inizio dall’americana e cercando di pararmi un po’ poi dal recupero dell’altra. - ha aggiunto l’azzurra in zona mista - Sono soddisfatta, terzo giorno di gare e mia terza medaglia. Domani ho un giorno di riposo e poi ancora due gare”.

Subito dopo, Francesco Bettella si è andato a prendere la seconda medaglia a questi Giochim questa volta d'argento. Nei 50 dorso S1, il veneto ha fermato il tempo sul 1:13.90. Oro al polacco Kamil Otowski (1:07.95), bronzo all'ucraino Anton Kol (1:14.4). 

“Sono davvero molto contento. Avevo perso l’argento nei 100 per pochi centesimi, e volevo a tutti i costi non perdere l’argento qui, nei 50. E quindi ho messo quello che avevo in questa gara”. Lo ha detto Francesco Bettella, argento nei 50 dorso S1 ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Per Bettella si tratta della seconda medaglia dopo il bronzo nei 100 centrato nella giornata di apertura. “Sappiamo che il polacco fa gara a sé, e quindi la mia gara era con l’ucraino. Sapevo di essere un po’ più forte di lui nei 50, e sono davvero molto contento”, ha aggiunto Bettella in zona mista dopo la gara. “Dedico questa medaglia alla mia famiglia, alla mia ragazza Alessia, e il pensiero va a tutte le persone che mi seguono durante l’anno, dal mio allenatore Moreno Daga, ai miei preparatori in palestra, alla mia società, alle Fiamme Oro. Ci sono veramente tantissime persone che mi mettono nella migliore condizione possibile per allenarmi. Sono molto contento di questa Paralimpiade, prima di partire per Parigi già arrivare alla medaglia era un successo. Due medaglie, non potevo chiedere di più, magari potevo prendere l’argento nei 100! Sono contento comunque. Adesso finirò il Dottorato in Neuroscienze all'Università di Padova, è la mia priorità. Poi vedremo per i prossimi anni”, ha concluso.

Xenia Francesca Palazzo ha chiuso al quinto posto la gara dei 100m dorso S8 ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. La 26enne palermitana, al suo debutto a Parigi e alla sua terza Paralimpiade, ha terminato con il tempo di 1:19.85. Oro alla britannica Alice Tai in 1:09.06 nuovo record paralimpico, argento per Viktoriia Ishchiulova (NPA) in 1:14.97, bronzo per la tedesca Mira Jean Maack in 1:18.36. “È stata una finale importante, non nella mia specialità. Certo il bronzo era fattibile ma questa è la gara. Sono contenta. Adesso ne arriveranno altre e diamo il massimo. Avere di nuovo il pubblico e così tanto è stato molto bello”, ha detto l’azzurra a fine gara in zona mista.

Dopo il bronzo nei 100 dorso di due giorni fa, Angela Procida sfiora il podio nei 50 dorso S2 ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. La 24enne campana ha chiuso al quarto posto in 1:10.97, a un passo dal bronzo conquistato dalla spagnola Teresa Perales (1:10.95). Oro per l’atleta di Singapore Pin Xiu Yip (1:05.99), argento per la messicana Haidee Viviana Aceves Perez (1:08.96). “La mia gara ‘normalizza’ il fatto che anche se un’atleta fa del proprio meglio non sempre riesce, e che sicuramente il centesimo non ci definisce. Questo è successo nel nuoto olimpico e ora anche in quello paralimpico”, ha dichiarato sorridente Angela Procida a fine gara. “Va bene così, ho vinto una medaglia alle Paralimpiadi. Per me è un onore, riconosco l’importanza perché il livello era altissimo . Già essere qui era importante, figuriamoci tornare a casa con una medaglia, un sogno che si avvera. Ovviamente si arriva qui carichi di aspettative ma a mente lucida capisci che una medaglia è perfetta. - ha concluso l’azzurra - Adesso devo schiarirmi le idee e proseguire con gli studi universitari. Sport e nuoto vanno a braccetto nella mia vita, quindi come ho dato priorità al nuoto negli ultimi anni, ora lo dar

Nel tiro a segno, non arriva il podio, ma Roberto Lazzaro può archiviare la prima giornata delle Paralimpiadi di Parigi 2024 con grande orgoglio.

Dopo aver ottenuto l'ingresso nella finale della gara mista di carabina ad aria compressa dai 10m, l'azzurro - in un contest serratissimo e di altissimo livello - si è piazzato al sesto posto con lo score conclusivo di 166,3 punti.

A pesare purtroppo, nella rincorsa di Lazzaro alle posizioni altissime della gara, è stato un quindicesimo tiro negativo da 9,1 punti.

A vincere il contest, con il nuovo record paralimpico di finale, a quota 253,3 punti, è stato invece lo sloveno Tirsek, che si è imposto davanti al fortissimo francese De La Forest, secondo a 253,1 punti, e al coreano Seo, terzo a 231,7 punti.

"È stata una gara difficile - ha raccontato Roberto Lazzaro -, purtroppo in occasione del quindicesimo tiro ho avuto uno spasmo che si è tramutato in un tiro sbagliato. Mi porto dentro tanto di questa gara. Voglio essere protagonista ancora fra due giorni, quando sarò di nuovo sulle linee di tiro".

La giornata che chiude il mese di agosto è segnata in rosso sul calendario: non solo perché è la numero tre delle Paralimpiadi di Parigi. Ma perché è la prima a mettere in palio delle medaglie nel programma di tiro con l'rco: in scena, all’Esplanade des Invalides, le divisioni W1 e Compound femminile. Nel W1, Asia Pellizzari non riesce a superare lo scoglio degli ottavi contro la turca Misir (112-118) e Daila Dameno viene eliminata ai quarti da Tereza Brandtlova (117-127). Fuori ai quarti anche Eleonora Sarti, sconfitta dall’indiana Sarita 135-141 nel Compound Open.

Nulla da fare per Asia Pellizzari, sconfitta da Nil Misir col punteggio di 118-112. Proprio la turca mette a frutto la maggior esperienza e sfodera una continuità di rendimento che si rivelerà determinante. Anche perché Asia riuscirà solo ad avvicinarsi, ma mai a centrare il cerchio giallo. L’avvio è subito in salita: Misir cala un tris di 9; la ventitreenne azzurra, un tris di 8. E il divario si amplia di una lunghezza nella seconda volée, mentre la terza sorride ad Asia, capace di calare un altro tris di 8, a differenza dell’atleta turca, che incappa in un 6. Il -2 a tabellone (72-70), però, è solo momentaneo, perché gli ultimi due capitoli del confronto sono appannaggio di una Misir molto regolare. Pellizzari sfiora soltanto il giallo e scuote ripetutamente il capo: i suoi Giochi, purtroppo, finiscono qui.

In tribuna, la famiglia al gran completo ha sostenuto un’Asia che, al termine della sfida, ha la voce rotta dall’emozione: "Non sono riuscita a entrare nelle pieghe della gara. Avrò tempo e modo di analizzare questa prova, ancora non ho ben capito cosa sia successo: di sicuro, lavorerò maggiormente sui miei punti deboli e con lo scopo di far emergere i miei punti di forza. Cercherò di migliorare e di arrivare ai prossimi appuntamenti più in forma". Per Pellizzari era la seconda Paralimpiade. E la prima con il calore del pubblico: "Una grandissima emozione. Essere presente a questo evento è un onore: ringrazio la mia famiglia, i miei parenti, lo staff, il team della squadra e tutti coloro che mi vogliono bene".

Semaforo rosso anche per Daila Dameno, costretta ad arrendersi a Tereza Brandtlova: l’atleta della Repubblica Ceca, medaglia d’oro a squadre ai Campionati mondiali di Pilsen nel 2023, si impone 127-117. Ma il confronto si decide già in avvio, visto che Daila commette un errore al momento di scoccare la seconda freccia e non riesce a ottenere punti. Lo “zero”, peraltro già capitato in qualifica, è una zavorra che accompagnerà l’atleta nata a Magenta nell’intero arco del match. Nonostante lo svantaggio in doppia cifra, Dameno rimane focalizzata sul bersaglio: rosicchia 2 punticini e confeziona un 10 nella seconda volée; ne lima poi 5 e realizza un ulteriore 10 nella quarta. Tuttavia, il 3 alla penultima freccia vanifica altri due 10. E Brandtlova chiude definitivamente i conti. Per le azzurre del W1, le porte delle semifinali rimangono sbarrate.

"Peccato per quella freccia, ho sbagliato - è il commento di Daila - e l’errore va accettato. Fa parte dello sport. Me la sono comunque giocata, ho cercato di dare il massimo senza farmi condizionare dallo sbaglio. Tanto è vero che ho centrato dei 10 e recuperato un po’". Dameno aveva già vissuto da protagonista i Giochi paralimpici: nel nuoto, ad Atene 2004. E a Torino 2006, nello sci: "Questa rimane un’esperienza bellissima perché ha 56 anni ho inevitabilmente una consapevolezza diversa rispetto a quando ho iniziato a nuotare e a sciare. In più, l’arco è uno sport introspettivo, porta a lavorare su se stessi, sulla mente. E tutto ciò mi aiuta anche nella vita privata. La mia medaglia l’ho vinta ottenendo la qualificazione a Parigi".Il percorso di Daila, però, non è ancora concluso. E sfocerà nel mixed team, in coppia con Paolo Tonon: appuntamento a lunedì (ore 9.20), nel quarto di finale, contro gli Stati Uniti.

Per la Nazionale italiana, la giornata all’Esplanade des Invalides si conferma stregata pure nel Compound Open. Perché Eleonora Sarti è costretta a cedere a una Sarita davvero impeccabile: l’atleta indiana è la numero 4 del ranking mondiale. Ma tira da numero 1. Basti pensare che l’unica freccia al di fuori del cerchio giallo arriva solo alla fine, nel momento in cui il confronto è già ampiamente deciso. La sequenza di Sarita è al limite della perfezione: sei volte 10, altre sei a quota 9, nelle prime quattro volée. Insomma, giù il cappello. E ben poco da rimproverare a un’Eleonora Sarti che parte un po’ col freno a mano tirato e colleziona due 8 nella volée iniziale. Poi sale decisamente di livello. E confeziona un terzo atto del match da incorniciare, in cui lascia per strada un solo punticino. Ma la portacolori dell’India è in giornata di grazia e ogni tentativo di mettere pressione, da parte di Eleonora, risulterà vano. La Sarita in versione ottavo di finale è impossibile da scalfire: il 135-141, impresso sul tabellone, chiude il percorso individuale di Sarti. Ma con quello di squadra: la trentottenne di Cattolica tornerà in scena lunedì 2 settembre (ore 16.30), in tandem con Matteo Bonacina, per sfidare la Malesia nel mixed team.

“Nel campo di allenamento - analizza Eleonora Sarti - totalizzavo quasi tutti 10 e solo qualche 9. In gara, però, c’è un vento diverso. In particolare in avvio, io miravo in mezzo, ma ritrovavo le frecce spostate a sinistra. Ne ho parlato con il tecnico, per capire se c’era qualcosa di sbagliato nel mio tiro". Il tecnico in questione è Antonio Tosco, che ha provato in tutti i modi a caricare Eleonora, alla quale ha strappato diversi sorrisi per stemperare la tensione: “Sono convinta di essere a livello di Sarita e delle altre, ma è andata così. Ora dobbiamo pensare al mixed team e rimanere concentrati. Di sicuro, continuerò a lottare. Anche se questa sconfitta brucia, non lo nascondo: una parte di me sperava di andare avanti. Ma le frecce vanno sempre tirate. In ogni caso, ho cercato di rimanere focalizzata sul mio tiro, senza guardare alla performance della mia avversaria. E così continuerò a fare”.

Giornata positiva per il pararowing azzurro che, al termine dei due recuperi odierni, con il secondo posto piazza nelle finali di domani sia il Singolo PR1 maschile di Giacomo Perini che il Quattro con PR3 Misto di Carolina Foresti, Greta Elizabeth Muti, Tommaso Schettino, Marco Frank ed Enrico D’Aniello al timone. Due regate entusiasmanti per l’Italremo che potrà contare su di loro per vedere in gara, nelle finali dei Giochi Paralimpici, le maglie azzurre nelle due specialità presenti a Parigi. Stamani a gareggiare per primo, nel secondo recupero di giornata, è stato Giacomo Perini che, dopo solo tre anni di attività remiera con la vittoria di argenti iridati e titoli Continentali, può ora vantare la sua presenza nella finale Paralimpica dopo aver condotto il recupero per tre quarti di gara sull’Australia e chiudendo, sul finale, dietro all’Australia che voleva vincere, mentre l’azzurro ha pensato bene di non strafare e aspettare la finale di domani. “Dovevo prendere la finale e questo ho fatto, ora mi concentro sulla gara di domani perché sarà un’altra storia e vedremo come andrà a finire”, sono queste le parole pronunciate da Perini al termine della sua gara. Domani per lui il confronto sarà con Australia, Gran Bretagna, Ucraina, Israele e Francia in una finale da far tremare i polsi.

Secondo posto, e quindi analogo risultato di recupero, anche per il quattro con PR3 Misto, di Foresti, Muti, Schettino, Frank, D’Aniello che, interpretando bene gli ordini di scuderia di “tenere d’occhio la Cina”, si è proiettato subito in avanti e il capovoga Marco Frank è stato bravo a impostare subito un buon ritmo portandosi, nella parte centrale, anche al comando della gara davanti agli australiani. Nell’ultima parte l’Australia, per contenere l’eventuale ritorno cinese, ha aumentato il ritmo ricuperando il distacco dall’Italia andando a vincere il recupero sulla nostra formazione, seconda per tre quarti di barca. Dovevano tenere d’occhio la Cina e alla fine i cinesi sono rimasti fuori dalla finale di domani, che vedrà gli azzurri contrapposti a Australia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia per un’altra finalissima da sconsigliare ai deboli di cuore. Al termine di questa seconda giornata, e con i due equipaggi in finale, il Direttore Tecnico Francesco Cattaneo ha affermato che: “Terminati questi due giorni di intense eliminatorie, non posso che congratularmi con i sei ragazzi che hanno superato ogni sfida per arrivare alla finale. Sono orgoglioso di loro: hanno investito moltissimo in questa stagione, e ora hanno l’opportunità di realizzare il loro sogno, competere in una finale Paralimpica. Domani si riparte da zero, tutti sulla stessa linea di partenza. Sarà una battaglia in cui ognuno si giocherà le sue carte”. Per quanto riguarda il programma di domani, le finali degli azzurri sono il Singolo PR1 maschile alle 11.30, mentre il Quattro con PR3 Misto alle 12.30, 

Nell'atletica, è Giuliana Chiara Filippi a scendere in pedana allo Stade de France nella finale del salto in lungo T64. La giovanissima azzurra classe 2005 termina la propria prova con un miglior salto da 4,54 che la posiziona in nona piazza nella classifica finale.

Le misure ottenute ai primi due tentativi e il nullo registrato al terzo non consentono l’accesso ai tre salti finali alla portacolori dell’Italia, che paga in parte dazio alla tensione dell’esordio paralimpico: “Non so cosa sia accaduto, pensavo di andare meglio e che avendo sistemato il piccolo infortunio alla caviglia andasse tutto per il meglio. Non ho ancora chiaro cosa sia andato storto perché in questi giorni durante gli allenamenti mi sentivo bene e anche gli allenatori erano soddisfatti. Ero pronta, sono entrata nello stadio carica sapendo che sarebbe stata un’emozione unica ma non me la sono potuta godere fino alla fine.”
L’Azzurra tornerà in gara giovedì 5 settembre per le semifinali dei 100 metri: “Oggi sono davvero dispiaciuta e penso di avere deluso un po’ tutti ma prometto che mi rifarò in pista, o almeno ci proverò dando tutta me stessa anche se il livello è davvero alto. Nell’attesa della gara di giovedì però mi godo ciò che mi sta regalando questa Paralimpiade, perché è qualcosa di davvero unico e con i compagni di squadra il clima è stupendo. Li sento sempre vicini e pronti a sostenermi così come la Federazione e il Comitato Italiano Paralimpico e questo per me è importantissimo.”
La finale di salto in lungo viene vinta dall’olandese Fleur Jong che replica la vittoria di Tokyo 2020 prendendosi l’oro con 6,53 davanti alla connazionale Marlene van Gansewinkel seconda con 5,87 e la statunitense Beatriz hats, bronzo con 5,38.
Appuntamento a domani con le prime gare in pista e sulle pedane dei lanci per i colori azzurri. In apertura di sessione serale sarà Rigivan Ganeshamoorthy a fare il proprio esordio nel lancio del disco F52, mentre a seguire sarà il turno di Marco Cicchetti nella finale nei 100 T44, del campione iridato del 2023 Maxcel Amo Manu e di Fabio Bottazzini nelle semifinali dei 100 T64 e di Alessandro Ossola in quelle dei 100 T63 in conclusione di giornata.

Termina nella fase a gruppi del torneo di singolo femminile SU5 di badminton la prima Paralimpiade di Rosa Efomo de Marco. La 23enne palermitana, in quello che era un vero e proprio spareggio con in palio il pass per i quarti di finale, è stata sconfitta dalla portoghese Beatriz Monteiro - già presente a Tokyo 2020 - per due game a zero (21-14, 21-11).
L'emozione per la prima vera gara da dentro o fuori all'esordio paralimpico, in una Porte de la Chapelle Arena gremita, alla fine ha avuto la meglio: "Devo dire che sono stata molto tesa, ma nello stesso tempo ho cercato di calmarmi, di entrare in partita, godermela, di cercare di seguire bene il piano partita", ha spiegato de Marco in zona mista al termine del match. "Purtroppo le condizioni della palestra non mi hanno permesso di svolgere al meglio il mio gioco, ma ovviamente erano le stesse anche per la mia avversaria, quindi tutti e due sicuramente abbiamo patito un po' questa difficoltà".
La differenza con Monteiro segnata dai punti sul tabellone, in campo non è sembrata così evidente: "Devo dire che sono felice ma anche molto, molto triste perché sinceramente speravo di poterla vincere", ha ammesso l'azzurra. La soddisfazione per essere arrivata a Parigi a giocarsi una Paralimpiade, però, rimane: "Sono molto contenta di essere qui e il pubblico è stato veramente bellissimo, presente. Anche quando ero sotto hanno cercato di tirarmi su di morale: è stato bellissimo, veramente bello, molto emozionante".
Ora il meritato riposo. Poi al ritorno subito testa al 2028, con Los Angeles già nel mirino: "Prima mi faccio una vacanza e mi rilasso. E poi sì, voglio andare a Los Angeles. Dopo aver fatto questa esperienza non vedo l'ora di andarci. Ora so che cosa si prova e che cosa ti aspetta, e di conseguenza voglio andare a Los Angeles. Sì, questo è il mio piano", la carica di de Marco.

Italia a quota 15 medaglie (3 ori, 4 argenti, 8 bronzi)

Tutte le gare dei Giochi sono visibili anche sui canali Rai2, Rai Sport HD e Rai Play.

Questo il link per scaricare le foto dei Giochi: 

https://comitatoitalianoparalimpico-my.sharepoint.com/personal/comunicazione_comitatoparalimpico_it/_layouts/15/onedrive.aspx?id=%2Fpersonal%2Fcomunicazione%5Fcomitatoparalimpico%5Fit%2FDocuments%2FPARIS%202024%2FMedia%20%2D%20Parigi%202024

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