Volge al termine un altro anno straordinario per il movimento paralimpico italiano e per lo sport italiano. Un anno di record, di successi e di importanti riconoscimenti istituzionali. Dal punto di vista sportivo il 2019 si chiude con un bilancio assolutamente positivo, in alcuni casi sorprendente. Impossibile non partire dal trionfo azzurro ai Mondiali di nuoto paralimpico di Londra, con il nostro Paese in cima al medagliere grazie alle 50 medaglie conquistate e alle performance di atleti incredibili come Simone Barlaam, Federico Morlacchi, Carlotta Gilli e Arianna Talamona, solo per citarne alcuni. Splendida anche la prestazione dei giovani paralimpici che a Lahti – in Finlandia – hanno chiuso gli European Para Youth Games al secondo posto nel medagliere con 44 medaglie. Ancora sugli scudi, inoltre, il team azzurro del paraciclismo, al terzo posto nella competizione iridata con 13 medaglie conquistate (8 ori, 3 argenti e 2 bronzi). Ma è l'intero movimento ad aver dato segnali di benessere e di significativa crescita. È stato un anno di piacevoli scoperte ma anche di conferme.
Il 2019 si è aperto, infatti, con i 4 ori mondiali nello sci alpino della coppia visually impaired Bertagnolli-Casal, che si è confermata ai vertici a un anno dalla Paralimpiade di Pyeongchang. Le conferme sono arrivate anche dal taekwondo paralimpico che in Turchia ha vinto 3 medaglie mondiali. Il bilancio annuale azzurro si è inoltre impreziosito con le 6 medaglie e i 5 pass per l'Italia ai Mondiali di Atletica di Dubai. Soddisfazioni anche dalla scherma, con 8 medaglie ai Mondiali di scherma di Corea. La nazionale italiana di para-archery, invece, ha già portato a casa 7 pass per Tokyo.
Nel para-powerlifting ai Mondiali Junior di Astana si è distinto di nuovo Donato Telesca, ancora una volta sul tetto del mondo. Agli Europei di Sitting Volley di Budapest l'Italia è salita per la prima volta nella sua storia sul 2° gradino del podio e si è qualificata per i Giochi di Tokyo. Una novità assoluta. Mentre agli Europei di Para dressage Sara Morganti ha conquistato una doppietta d'argento. Ai Global Games di Brisbane gli azzurri con disabilità intellettivo relazionale hanno portato a casa la bellezza di 25 medaglie, miglior risultato di sempre. Sempre in casa FISDIR, gli azzurri con sindrome di Down hanno conquistato il Mondiale di basket. Emozioni e vittorie anche alle Winter Deaflympics 2019 che si sono tenute in Italia, con un successo anche dal punto di vista organizzativo e promozionale. Gli azzurri si sono distinti con tanti successi: ben 7 medaglie (5 nello sci alpino, 1 nello snowboard cross e 1 negli scacchi) con una super prova di Giacomo Pierbon vincitore di 5 ori. E ancora successi negli europei di tennisatavolo - con fra l'altro l'oro di Giada Rossi - nel tiro a volo paralimpico grazie ad Andrea Liverani e nel Para Trap; senza dimenticare le prestazioni nel paratriathlon con l'oro di Giovanni Achenza e il bronzo di Veronica Yoko Plebani e Anna Barbaro e ai Mondiali di canoa con gli argenti di Mancarella e Farias
Ma sono talmente tante le storie e le prestazioni degne di nota degli atleti italiani, in questo 2019, da rischiare di fare un torto a tanti protagonisti di questo movimento. Basti citare, ad esempio, i risultati importanti che, pur in assenza di una medaglia, valgono molto per il nostro movimento. Penso ad esempio, alla tennista Giulia Capocci che ha raggiunto la 5^ posizione del ranking mondiale nel tennis in carrozzina o alla nazionale di basket in carrozzina fuori dalla Paralimpiade per un soffio.
Ma la vittoria più grande per tutti noi è nel significativo spazio che, anche quest'anno, il movimento paralimpico ha saputo conquistare nei cuori degli italiani e nel dibattito pubblico. Al punto di diventare, per molte persone con o senza disabilità, un punto di riferimento, un esempio e uno stimolo a migliorarsi e a lottare sempre per i propri diritti. Anche in questo 2019 gli atleti paralimpici hanno saputo trasmettere un messaggio di speranza, di tenacia, di passione. È ciò che in più occasioni ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sincero sostenitore del movimento paralimpico. Il Capo dello Stato, dopo aver ricevuto al Quirinale le nazionali reduci dai Monidiali di Nuoto paralimpico e dagli Epyg, ha deciso di attribuire l'Onorificenza al Merito proprio a due atleti paralimpici, Giacomo Perini e Pompeo Barbieri per l'alto impegno civile e sociale.
È stato un anno importante anche dal punto di vista istituzionale. L'assegnazione all'Italia dei Giochi invernali Olimpici e Paralimpici testimonia la credibilità del sistema sportivo italiano nonché le potenzialità del nostro Paese sul fronte della promozione dei grandi eventi. Una candidatura a mio avviso rivoluzionaria, soprattutto per l'aver presentato, agli occhi del mondo, il mondo olimpico e paralimpico sullo stesso piano.
L'anno che abbiamo di fronte sarà, per il nostro movimento, cruciale. I Giochi di Tokyo rappresenteranno, sicuramente, il momento della definitiva esplosione e consacrazione di questa famiglia sportiva. Un'edizione che si prevede da record sia per numero di partecipanti che per media accreditati.
Sarà importante, però, proseguire anche il lavoro di riforma quotidiana del nostro Paese per consentire a tutti di accedere allo sport come strumento di welfare e di politiche attive a sostegno delle persone con disabilità. Il primo Rapporto sulla Disabilità, realizzato quest'anno dall'Istat e promosso insieme al CIP, ci conferma che la soddisfazione nella vita delle persone con disabilità che praticano sport è maggiore delle altre. Ma lo stesso documento ci consegna anche la necessità di continuare a lavorare per ampliare l'offerta sportiva a un numero maggiore di persone.
A questo aspetto continueremo a dedicare buona parte dei nostri sforzi. Ma ci sono anche altri temi sul tavolo. A gennaio incontreremo il Ministro della Giustizia Bonafede per avviare l'inserimento degli atleti paralimpici all'interno dei Corpi dello Stato, a partire dalla Fiamme Azzurre. È nostra convinzione, infatti, che anche nello sport paralimpico la dimensione agonistica debba essere sostenuta e valorizzata.
Andiamo avanti, dunque, con la consapevolezza dell'importanza della dimensione dei grandi eventi e delle prestazioni agonistiche di alto livello insieme a quella dello sport di base, come opportunità per tutti, senza esclusione.
Colgo dunque l'occasione per augurare a tutti voi e alle vostre famiglie uno splendido 2020, pieno di sorprese e di soddisfazioni e per ringraziare le Federazioni, le associazioni sportive, le benemerite, i tecnici, i dirigenti, atleti e atlete e le loro famiglie e tutti coloro che hanno dato un contributo per far crescere questo movimento di cui continuo ad essere ogni giorno più orgoglioso. Con la speranza che possa essere un nuovo anno all'insegna della passione e della determinazione, con la piena consapevolezza che il paralimpismo può aiutare a cambiare la nostra società.