Hwang Eunbit entra nello staff tecnico del Centro Federale di Lignano
L'ex allenatrice della Nazionale coreana femminile in carrozzina entra nello staff tecnico dell'Italia
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Colpo grosso per il tennistavolo paralimpico azzurro, che ha potenziato con un innesto di eccezione lo staff tecnico che guida l’attività svolta al Centro Federale di Lignano Sabbiadoro. Il direttore tecnico Alessandro Arcigli può infatti contare sull’apporto della 29enne Hwang Eunbit, ex allenatrice della Nazionale coreana femminile in carrozzina (classi 1-5).
«È arrivata due settimane fa - racconta Arcigli - e i primi giorni di lavoro sono stati fantastici. Sono entusiasta, Hwang si è subito ambientata benissimo e teniamo conto che in patria è stata anche la coach personale di Kim Hyeon Uk, il campione mondiale di classe 1 del 2018 e l’argento paralimpico di Tokyo 2020». Il dt si sofferma poi sui motivi della scelta:«Abbiamo sempre pensato di essere fra i leader mondiali nel tennistavolo paralimpico, specialmente in quello in carrozzina, ma abbiamo anche ammesso che gli asiatici sono i maestri, da cui tutti hanno sempre qualcosa da imparare. Dovendo orientarci su allenatori cinesi o coreani abbiamo optato per i secondi in quanto specializzati nelle disabilità più severe. Non a caso tre medagliati paralimpici su quattro in classe 1 maschile sono coreani e delle 12 medaglie assegnate agli atleti tetraplegici sei sono andate proprio a loro (6 coreani su 6 partecipanti). Credo proprio che sia stato naturale cercare un contatto con loro. La grande credibilità che la nostra Federazione ha a livello mondiale ha fatto il resto e la Corea ci ha mandato uno dei due allenatori delle loro Nazionali in carrozzina, quello femminile, visto che proprio dalle donne è arrivata la nostra medaglia a Tokyo. Meglio non avrebbe potuto andare».
Hwang Eunbit è già entrata nei meccanismi della Nazionale azzurra. «In ognuna delle nostre due sessioni di allenamento quotidiane - racconta Arcigli - le affido in toto un atleta, che gestisce in autonomia, pur nel rispetto delle impostazioni che ognuno dei ragazzi ha già. Per noi si tratta di un valore aggiunto importante e gli allenamenti sono di qualità decisamente adeguata. Hwang ha tre racchette, una con due gomme lisce, una con una puntinata e una a penna e le alterna a seconda del tipo di lavoro che svolge. Gioca sia in carrozzina sia seduta sul pallone e in piedi effettua l’attività al cesto. Conosce veramente bene il tennistavolo, il mondo paralimpico e la disabilità e proviene da una realtà di riferimento assoluto come la Corea. Parla solo il coreano, ma in palestra il linguaggio universale del tennistavolo abbatte qualsiasi barriera. Per il momento ha con noi un impegno trimestrale. Oltre al lavoro che svolgerà a Lignano, verrà con noi e sarà in panchina al Costa Brava Spanish Para Open di Platja d’Aro, dal 24 al 26 marzo, e allo Slovenia Para Open di Lasko, dall’11 al 14 maggio. Dopodiché se tutto andrà bene, come auspico, il suo contratto sarà rinnovato. Ancora una volta non posso che ringraziare la Federazione, che ci ha sempre messo nelle condizioni ideali per lavorare al meglio delle nostre possibilità».
Molto soddisfatto del nuovo ingresso è il presidente Renato Di Napoli:«Hwang Eunbit ha un curriculum che parla per lei. Ha contribuito ai trionfi delle atlete coreane in carrozzina e sul fronte maschile ha guidato Kim Hyeon Uk nella sua scalata fino al titolo mondiale e all’argento paralimpico. Siamo felici che i colloqui ai massimi livelli con la Federazione Coreana abbia posto le basi per l’instaurazione di una collaborazione così prestigiosa, che apre le porte anche a future evoluzioni molto interessanti. Il nostro movimento ha già dimostrato da tempo di essere in grado di conquistare medaglie in tutte le principali manifestazioni internazionali, ma noi vogliamo continuare a crescere, migliorando la nostra qualità. Auguro a Hwang un buon lavoro e sono certo che il direttore tecnico Arcigli avrà a sua disposizione una preziosa risorsa in più, in grado di aiutare i nostri atleti a rimanere ai vertici, accettando e vincendo le sfide cui uno sport praticato in ogni angolo del mondo come il nostro li pone di fronte tutti i giorni».