Italian Sport Day: l'eccellenza dello sport italiano a Expo 2020 Dubai. Nutrita la presenza del mondo paralimpico

Italian Sport Day: l'eccellenza dello sport italiano a Expo 2020 Dubai. Nutrita la presenza del mondo paralimpico

Italian Sport Day: l'eccellenza dello sport italiano a Expo 2020 Dubai. Nutri...

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Martedì 23 novembre, una delegazione del Comitato Italiano Paralimpico composta dal Presidente Luca Pancalli, dal Segretario Generale Juri Stara, e dagli atleti Simone Barlaam,Veronica Yoko Plebanied Enza Petrilliha preso parte all'Italian Sport Day, evento promosso dal Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai.

Da Tokyo 2020 a Milano Cortina 2026,l'Italian Sport Dayracconta a 360° lo scenario del nostro Paese, a livello agonistico, economico e progettuale.

"Ho colto con grande favore il fatto che lo sport sia stato scelto come strumento per lanciare un messaggio volto a celebrare e sostenere l'immagine e le potenzialità del nostro Paese. Credo che la bellezza dello sport vada al di là delle 109 medaglie conquistate da olimpici e paralimpici a Tokyo: sta in quello che questi atleti quotidianamente fanno e non solo in quel pezzettino di prodotto interno lordo che produce. La bellezza dello sport, in sostanza, sta soprattutto in quella rivoluzione culturale che quotidianamente realizza nel Paese. Un Paese che oggi vede atleti fino a ieri erano considerati figli di un Dio minore vestire le tute della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, delle Fiamme Gialle. Significa che tante barriere sono cadute grazie all'esempio di questi atleti. Oggi l'Italia è vista come un'eccellenza da imitare, un esempio di best practice che insieme a Giovanni Malagò siamo riusciti a realizzare quando decidemmo di creare all'interno del CONI un movimento paralimpico che all'epoca era confuso. Oggi il mondo paralimpico è negli ospedali, nei centri di riabilitazione, nelle scuole, nelle università, e tutto questo lo fa utilizzando lo sport. Il bello dello sport è anche vedere un atleta di seconda generazione, figlio di immigrati, indossare la maglia azzurra, perché attraverso quella immagine noi abitueremo i nostri figli a una cultura dell'accoglienza, a guardare alle avversità come a un valore al quale attingere e non qualcosa di cui aver paura. Lo sport è fatto da grandissime atlete e atleti ma anche di grandissime idee e stare qui oggi è una di queste".E' quanto ha dichiarato Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, nel corso del suo intervento.

Tutti e tre gli atleti paralimpici presenti a Dubai sono reduci dagli straordinari successi dei Giochi di Tokyo. In Giappone Simone Barlaam ha ottenuto quattromedaglie nel nuoto (un oro nei 50 stile libero, l'argento nei 100 farfalla e nella staffetta 4x100 stile libero, un bronzo nella staffetta 4x100 misti), Enza Petrilli ha vinto l'argento nel tiro con l'arco, specialità Ricurvo Open, mentre Veronica Yoko Plebani ha conquistato il bronzo nel triathlon, categoria PTS2.

"Fuori dall'acqua sono ingombrante, goffo ma in acqua sono nel mio elemento naturale, lì sparisce completamente la mia goffaggine. Ho anche il brevetto da sub e adoro fare immersioni", ha raccontato Simone Barlaam.

"Durante i Giochi di Rio ho conosciuto il triathlon, una disciplina adrenalinica, faticosa ma una sfida bellissima. Tornata a casa ho iniziato a praticare questo sport, stimolata soprattutto da mio padre, che è il mio primo fan e che mi ha fatto capire da sempre quanto lo sport possa essere lo strumento fondamentale per riconquistare ogni giorno la mia vita". Queste le parole di Veronica Yoko Plebani.

Enza Petrilli ha parlato del momento in cui si è avvicinata allo sport paralimpico: "La mia famiglia mi ha accompagnata a Imola per la riabilitazione, promettendo che non mi avrebbe mai lasciata sola, che ci sarebbe sempre stato qualcuno con me. Noi siamo sei, più il mio fidanzato sette, e alla fine sono rimasti tutti con me. Il loro appoggio e il loro affetto sono stati fondamentali per farmi superare i momenti più duri".

Questo il programmadella manifestazione

Foto Massimo Sestini

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