L'Atleta abruzzese Giulia Valdo è pronta per gli Internazionali di Tennis in carrozzina

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L'Atleta abruzzese Giulia Valdo è pronta per gli Internazionali di Ten...

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La 26enne abruzzese Giulia Valdo, tesserata del CUS Torino, si racconta: “Sono una studentessa ed un’atleta. Studio medicina e chirurgia presso l’università “G. D’Annunzio” di Chieti e sono iscritta alla facoltà di Ingegneria meccanica del politecnico di Torino. Pratico sport agonistico a livello nazionale ed internazionale, sia per il tennis in carrozzina che per la disciplina del tiro a segno paralimpico (sono campionessa italiana in carica nella specialità di pistola ad aria compressa 10 metri e faccio parte della nazionale italiana)”.

Molto sodale il rapporto con il CUS Torino: “Sono onorata di portare nel mondo il nome di questa grande realtà sportiva attiva sia nello sport che nel sociale con numerose iniziative come la corsa in rosa per la ricerca sul cancro, “Just the Woman I am” e profondamente grata al CUS, nella persona del Presidente Riccardo D’Elicio e del maestro Andrea Saggion, che dandomi fiducia hanno scelto di includermi nella squadra, un team che in soli due anni ha vinto un campionato italiano assoluto e il riconoscimento da parte del CONI e del Cip quale miglior team 2022”.

Tornei e allenamenti per Giulia Valdo: “Mi alleno a Sulmona con il maestro Gianluca Lisi, a Torino con il maestro Andrea Saggion e con il prezioso supporto di Antonio Cippo (campione italiano in carica e giocatore di grande spessore anche in ambito internazionale)”.

Gli inizi con la racchetta sono datati 2017: “Ho iniziato a giocare in quella stagione, pochi mesi dopo aver concluso la degenza ospedaliera a seguito di un incidente stradale che nel 2015, quando avevo solo 18 anni, mi procurò una lesione midollare completa privandomi dell’uso degli arti inferiori. L’incontro con il tennis è stato un po’ frutto del destino, non un appuntamento programmato. Presso l’impianto sportivo dove adesso mi alleno, della città di Sulmona, era stato organizzato un evento di promozione dello sport paralimpico e in quell’occasione provai per la prima volta la carrozzina sportiva prendendo in mano per la prima volta una racchetta da tennis. 
Ero lì per salutare alcune persone presenti all’evento, si trattava di amici che avevo conosciuto durante la mia degenza ospedaliera (pazienti e personale sanitario), e invece mi ritrovai a fare quella che poi si rivelò essere stata la prima lezione di tennis della mia vita. Inizialmente, per motivi personali, seguivo gli allenamenti con poca continuità e costanza, era più una forma di svago e divertimento”. Poi l’impegno con la racchetta è diventato sempre più importante per la giovane abruzzese: “Dall’inizio del 2020, dopo la pandemia, ha avuto inizio una sorta di cambiamento di prospettiva. Ho intrapreso un percorso sportivo con obiettivi più ambiziosi, che richiede un impegno maggiore su diversi fronti e la partecipazione ad un numero più alto di tornei internazionali. Il mio obiettivo principale è il miglioramento personale, con la consapevolezza che ogni processo di crescita richiede tempo e deve affondare le radici in un solido terreno fatto di lavoro e sacrificio. Preferisco guardare ad ogni meta, ad ogni successo, come a un nuovo punto di partenza e mai unicamente come punto di arrivo, forse anche per il fatto che sento di essere solo all’inizio di questo percorso, pur avendo iniziato già qualche anno fa”.

Alle porte il sogno che diventerà realtà della presenza ai prossimi Internazionali BNL d’Italia:”È in questa ottica che sto vivendo l’approccio alla grande avventura il 17, 18 e 19 maggio. Per me sarà un’enorme opportunità di crescita personale. Confrontarsi ed osservare da vicinissimo i migliori giocatori di tennis al mondo, sia quelli paralimpici che i grandissimi del tennis “in piedi”, rappresenta qualcosa che faccio fatica a descrivere a parole. Si tratta di uno dei tornei di tennis di maggior rilievo su scala mondiale e per di più è in Italia, quindi a casa. Avere il privilegio di esserne parte è qualcosa di inaspettato, un’emozione incredibile! Sicuramente tutto questo sarà formativo anche per la mia emotività, che percepisco essere ancora il mio più grande punto debole”.

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