Martedì 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, la sede centrale Inail di Roma ha ospitato la cerimonia di intitolazione dell'Auditorium al professor Antonio Maglio, il medico dell'Istituto che, nel ruolo di direttore sanitario del Centro paraplegici Villa Marina di Ostia, introdusse un nuovo metodo riabilitativo basato sui concetti di presa in carico dei pazienti, di terapia occupazionale e di reinserimento socio-lavorativo, fornendo un contributo decisivo per l'evoluzione della percezione e del trattamento della disabilità. A lui si deve anche l'idea di organizzare a Roma, subito dopo la conclusione dei Giochi della XVII Olimpiade del 1960, quelle che oggi sono riconosciute come le prime Paralimpiadi della storia.
La cerimonia si è svolta alla presenza del presidente dell'Inail, Fabrizio D'Ascenzo, del direttore generale dell'Istituto, Marcello Fiori, del presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, e della vedova di Maglio, Maria Stella Calà. All'evento sono intervenuti anche gli atleti paralimpici Giada Rossi, campionessa di tennistavolo, Alberto Amodeo e Domiziana Mecenate, della Nazionale Italiana di nuoto.
"E' importante che si dedichi un ricordo in memoria di colui che ha gettato il seme di quel grande movimento sportivo che oggi è diventato lo sport paralimpico. Il professor Maglio, insieme a Ludwig Guttmann, sono stati coloro che hanno avuto l'intuizione di dedicare percorsi riabilitativi utilizzando anche lo sport. Hanno gettato sostanzialmente le basi per l'avvio di un grande percorso che negli anni è diventato il Movimento Paralimpico che oggi noi conosciamo. Questa è importante, perché bisogna sempre riconoscere il passato, conoscere il passato per sapersi proiettare nel futuro”, ha dichiarato il presidente del CIP Luca Pancalli.
"Quello di oggi è un atto d'amore che riafferma il principio ispiratore del nostri mandato: la persona al centro. Intitolare il nostro Auditorium ad Antonio Maglio è un piccolo gesto ma anche un'occasione di riflessione, di scoperta della sua figura, di richiamo al suo esempio di medico e di grande dirigente dell'Inail. L'obiettivo è recuperare la vita vera", ha spiegato il direttore generale dell'Inail Marcello Fiori.
"Antonio Maglio era una persona sempre rivolta verso il bene, verso la comunità. Sempre accanto ai suoi atleti, che non ha mai lasciato soli non solo durante il recupero ma anche dopo, convinto che si vince solo insieme", ha detto Maria Stella Calà..
"Attraverso lo sport riusciamo a esprimere le nostre potenzialità, siamo fortunati a poter vivere la nostra normalità", ha sottolineato Giada Rossi.
"Probabilmente nessuno di noi sarebbe andato a Parigi senza il lavoro del prof. Maglio", ha commentato il nuotatore Alberto Amodeo.