Pancalli: "Dato impensabile sino a qualche anno fa"
L'Italia è al sesto posto nel mondo nella classifica sulla conoscenza dello sport paralimpico, davanti a Stati Uniti, Cina, Russia, Argentina. In Europa solo Spagna e Gran Bretagna ottengono risultati migliori. È quanto emerge da uno studio realizzato dalla società di consulenza Nielsen, commissionato dal comitato paralimpico spagnolo. Secondo la ricerca l'81% della popolazione italiana, dato al di sopra della media mondiale, conosce lo sport paralimpico. Il 21% ha manifestato interesse alle discipline paralimpiche. Un dato, anche questo, al di sopra della media mondiale.
L'Italia condivide la posizione in classifica con la Germania dove, però, solo il 19% mostra interesse nei confronti dello sport paralimpico. A guidare questa speciale classifica è il Giappone, Paese che ospiterà le prossime Paralimpiadi. Qui 9 persone su 10 hanno dichiarato di conoscere il mondo paralimpico, anche se solo il 19% ha manifestato interesse nei suoi confronti.
L'inchiesta è stata condotta in venti Paesi, fra il 2015 e il 2016, sulla base di mille interviste per territorio.
“L'esito di questa ricerca fa emergere dati interessanti. Il primo è che alla crescita, all'evoluzione e all'efficientamento del modello organizzativo è corrisposta una maggior diffusione dei nostri valori nell'opinione pubblica italiana. Non era scontato. Un dato impensabile fino a qualche anno fa, quando erano poche e sporadiche le politiche sportive tese a valorizzare questo movimento. Per questa crescita, ovviamente, sono stati determinanti il protagonismo e le prestazioni dei nostri straordinari atleti”. È il commento di Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico.
“Il secondo spunto di riflessione – aggiunge Pancalli - è che dobbiamo impegnarci ancora a fondo se vogliamo vincere la sfida dell'innovazione a livello internazionale. Abbiamo le carte in regola per raggiungere questo obiettivo. Ma, come si apprende anche dallo studio, i media giocano un ruolo importante, specie quando si spengono i riflettori delle Paralimpiadi e dei grandi eventi planetari. Il lavoro di emittenti importanti come Sky e Rai e di tante autorevoli testate giornalistiche, infatti, ha consentito e consente a milioni di italiani di seguire le sfide dei nostri atleti”.