Nuova impresa di Davide Valacchi: dall'Italia all'Africa in tandem
L’atleta Fispic attraverserà Spagna, Marocco, Mauritania, Senegal, Gambia, Guinea Bissau, Mali, Burkina Faso, Ghana, Togo e Benin
Dettagli della notizia
Davide Valacchi protagonista di un altro viaggio incredibile in tandem. Nel 2019 l’atleta non vedente partì dall’Italia e raggiunse il Kazakistan attraversando numerosi Paesi (Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan e Kirghizistan). Adesso la storia si ripete e Davide, partito da Bologna, dopo aver toccato varie città spagnole, attraverserà lo Stretto di Gibiliterra per raggiungere Tangeri ed entrare nel continente africano. La meta finale è il Benin, dove Valacchi approderà dopo aver attraversato vari Stati e percorso ben 10.000 chilometri. La Fispic supporta con grande entusiasmo la bellissima iniziativa. A Malaga Valacchi è stato raggiunto da Renato Tomei, Responsabile attività Responsabile Affari Esteri, e la Federazione seguirà con interesse le varie tappe dell’emozionante viaggio in tandem del 33enne atleta ascolano.
Davide e i suoi compagni di avventura viaggeranno in bicicletta, diffondendo il messaggio dell’importanza dell’inclusione dall’Italia alla foresta pluviale africana, attraversando le montagne del Marocco, il deserto del Sahara e savana del Sahel. Durante il viaggio lanceranno un crowdfunding a favore di CBM Italia, organizzazione internazionale che gestisce progetti volti a prevenire la cecità nel sud del mondo. E il suo obiettivo principale è aiutare le persone con disabilità a perseguire i propri sogni, l’auspicio è che i non vedenti che vivono in paesi con meno strutture per loro possano avere l’opportunità di migliorare la propria vita.
Nel 2018 Davide, in collaborazione con la Fispic, ha promosso il progetto ‘I to eye’ per condividere con la società l’esperienza del tandem dalla prospettiva dei non vedenti e rivendicare questo mezzo di trasporto come veicolo di inclusione per le persone con disabilità. Un anno dopo ha intrapreso il percorso dall’Italia alla Cina, il cui ricavato gli ha permesso di donare tre squadre tandem ai Comitati Paralimpici di Iran e Tagikistan. “Quel viaggio mi ha cambiato la vita”, ammette ora.