Si è svolta questa mattina a Roma, presso la sede del Comitato Italiano Paralimpico, la conferenza stampa di presentazione della terza edizione di Obiettivo Tricolore, la grande staffetta ideata da Alex Zanardi nel 2020 come simbolo di ripartenza dopo il lockdown.
Dal 5 al 26 giugno, 65 corridori paralimpici, in sella alle loro handbike, biciclette e carrozzine olimpiche percorreranno 2000 km in 31 tappe attraverso Puglia, Molise, Abruzzo, Umbria, Marche, Emilia-Romagna, Veneto e Trentino-Alto Adige, il tutto per dimostrare che le disabilità fisiche e mentali non sono un limite, bensì una diversa opportunità di vita.
La staffetta partirà da Santa Maria di Leuca, in Puglia, e attraverserà località di culto come San Giovanni Rotondo e Assisi, città d’arte come Lecce, Ferrara, Ravenna e Padova, per concludersi dopo 21 giorni a Cortina d’Ampezzo. Nella giornata di sabato 18 giugno, la staffetta passerà per Castel Maggiore, in provincia di Bologna, città natale di Alex Zanardi.
“Alex mi parlò del progetto di Obiettivo Tricolore prima ancora di metterlo in atto – ha ricordato il Presidente del CIP Luca Pancalli – una staffetta che potesse segnare il ritorno alla vita, capace di unire il Paese e non escludere nessuno. Quello che vogliamo fare, anche grazie a iniziative come questa, è intercettare e promuovere i sogni sportivi di ragazze e ragazzi, lavorare per garantire il diritto alla pratica sportiva per tutti. Ma per assicurare il diritto allo sport non basta avere strutture, serve anche personale qualificato, persone formate dal punto di vista della competenza e della sensibilità”.
“Obiettivo 3 rappresenta la sintesi di un sistema che vede coinvolte realtà diverse: il settore pubblico, l’associazionismo di base, il mondo della politica. Obiettivo 3, in sostanza, sta intercettando grandi campioni e, allo stesso tempo, sta garantendo il diritto allo sport per le persone disabili”.
Giusy Versace, ex atleta paralimpica, oggi onorevole con un incarico nella commissione Affari Sociali di Montecitorio con delega del gruppo alle pari opportunità e disabilità, ha osservato: “Da sempre sposo con entusiasmo tutte le iniziative che mi portano in mezzo alla gente. Sono molto felice del fatto che Alex c'è e ci fa sentire la sua vicinanza ma anche per il fatto che ogni anno siamo sempre più numerosi. Con il nostro impegno vogliamo avvicinare sempre più persone al nostro mondo, coinvolgerle e alzare sempre di più l’asticella. Siamo consapevoli che dietro le storie di questi atleti c'è un trauma e che non è affatto scontato avere la forza di reagire. Per questo è fondamentale coinvolgere i genitori perché coinvolgendo loro si coinvolgono anche i ragazzi”.
Alla conferenza stampa ha voluto partecipare anche il Presidente del CONI Giovanni Malagò, che in collegamento da Cortina ha dichiarato: “Ho visto questo progetto nascere, un progetto che solo una persona come Alex, un visionario e un lungimirante, poteva immaginare. Oggi un evento come Obiettivo Tricolore rappresenta il fiore all'occhiello dello sport italiano”.
Barbara Manni, team manager di Obiettivo 3, ha sottolineato: “Stiamo facendo un lavoro enorme ma non lo stiamo facendo da soli bensì insieme ad associazioni, istituzioni e testimonial del mondo paralimpico e non. Non era scontato il buon esito di questa manifestazione ma tutti noi crediamo nel messaggio di Obiettivo 3”.
Pierino Dainese, direttore sportivo di Obiettivo 3, ha commentato: “Partiremo dal Sud per arrivare a un paese simbolo come Cortina, per valorizzare quello che succederà nel 2026. Toccheremo due regioni che nelle edizioni passate non avevamo raggiunto come Marche e Umbria e poi passeremo per Castel Maggiore, la città natale di Alex. Abbiamo coinvolto società e istituzioni locali per dar vita a un evento che rappresenterà il pretesto per farci conoscere meglio”.
Presenti alla conferenza stampa anche due atleti che prenderanno parte a Obiettivo Tricolore, Tiziano Monti e Manolo Simeoni.
“Nel giugno 2019 mi trovavo al centro protesi di Budrio – ha raccontato Tiziano Monti – da poco avevo avuto l’incidente. In ascensore incontrai Alex Zanardi e rimasi a bocca aperta ma lui, con grande umiltà, mi disse: ‘perché uno con il tuo fisico non viene a correre con me?’ Da lì è partita l’amicizia con lui e con Obiettivo 3, che reputo una famiglia e un gruppo di amici. Cercare di raggiungere più persone e farle fare sport, è questo il nostro obiettivo. Lo sport è fuoco che permette a tutti noi di poterci rialzare e vivere la vita con le nostre difficoltà ma in maniera normale”.
“Ho avuto l’incidente nel 2017 durante una gara ciclistica – ha ricordato Manolo Simeoni – dopo l’incidente qualcuno mi ha parlato del mondo paralimpico e mi ha presentato il progetto di Alex. Uscire da una clinica e acquistare una bici è molto oneroso; quindi, aver ricevuto una bici da Obiettivo 3 è stato fantastico perché mi ha permesso di tornare a gareggiare a pochi mesi di distanza dall’infortunio. Oggi sono felice solo per il fatto che la vita va avanti”.