Qualche rimpianto, ma tanta consapevolezza di esserci se la concentrazione e la condizione fisica sono a buoni livelli: sono queste le sensazioni trasmesse dall'Italia al termine della semifinale del 10° Torneo Internazionale di Para Ice Hockey di Torino, persa per 3-2 questa mattina contro la Norvegia. Al PalaTazzoli, gli Azzurri sono andati sotto di due gol nel primo tempo, per poi subire il terzo nella ripresa. Uno scatto d'orgoglio durante l'ultima frazione ha permesso alla squadra di riportarsi in scia grazie ad un uno-due micidiale, trascinata dagli oltre 1000 ragazzi delle scuole presenti tra il pubblico, ma non sono riusciti a completare una rimonta che avrebbe saputo di impresa.
Ad aprire le marcature, per i norvegesi, sono stati Audun Bakke al 10' e Ola Bye Øiseth al 13', seguiti da Emil Vatne al 28'; a permettere all'Italia di tornare in partita, invece, sono stati il solito Andrea Macrì e Stephan Kafmann al 38' e al 44'; i premi come migliori giocatori della gara, infine, sono andati al capitano degli ospiti Knut Andre Nordstoga e al portiere di casa Santino Stillitano. Nella finalissima in programma domani mattina alle ore 10, la nazionale scandinava affronterà la favorita Repubblica Ceca, autentica dominatrice del Torneo.
Nonostante l'ennesima sconfitta, le indicazioni avute da coach Mirko Bianchi lasciano intravedere qualche spiraglio di luce: "Oggi – ha commentato – abbiamo avuto un approccio strano alla partita: devo ammettere che andare sotto di due gol nel primo tempo non è mai una situazione facile e prendere il terzo gol quando riesci a sistemare le cose è ancora peggio. Detto questo, spiace per il risultato e per non aver giocato una partita in più, ma sono contento della reazione: è stata una partita combattuta e abbiamo fatto lo stesso numero di tiri della Norvegia, non dobbiamo comunque dimenticare l'assenza di un giocatore fondamentale come Gianluigi Rosa".
Guarda lontano, infine, il portiere azzurro Santino Stillitano: "Personalmente – ha dichiarato – sono contento perché la squadra ha dimostrato di poter crescere con tutti i suoi elementi e dobbiamo continuare su questa strada. Ai Mondiali avremo stimoli diversi e lotteremo con la stessa Norvegia e con la Germania per restare nel Gruppo A, evento che rappresenterebbe una vittoria per tutto il nostro movimento: se andremo in Canada con la testa giusta faremo sicuramente bene".
Ad assistere alla gara, tra il pubblico, erano presenti anche i familiari del grande e indimenticabile Andrea “Ciaz” Chiarotti, fondatore della disciplina in Italia e storico capitano della Nazionale a cui è dedicata la manifestazione: nello specifico, si è trattato della mamma Serena e del fratello Guido.