Paratrap: il comparto femminile guarda lontano

Il Ct azzurro Benedetto Barberini auspica un ruolo di rilievo nella stagione 2025 per le atlete Maria Mirabile e Giulia Vernata

Paratrap: il comparto femminile guarda lontano

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Il Paratrap azzurro nelle ultime stagioni ha inanellato numerosi successi, ma il Commissario tecnico Benedetto Barberini, da autentico uomo di sport, preferisce guardare ai traguardi da raggiungere piuttosto che celebrare i tanti obbiettivi conseguiti. E nelle previsioni del coach capitolino, interpellato sul tema all’indomani del raduno che ha ufficialmente inaugurato l’anno agonistico, sarà il comparto femminile del Paratrap italiano a stupire in questa stagione 2025.

Ct Barberini, nel recente raduno di Roma ha rivolto uno sguardo molto attento anche al comparto femminile della sua squadra: come giudica la situazione di quell’ambito nel contesto generale dell’attuale panorama italiano del Paratrap?

Non stiamo certamente parlando di un comparto numeroso, quantomeno al momento, ma ci sono alcune situazioni incoraggianti. Al raduno di Roma avevo convocato Maria Mirabile e Giulia Vernata proprio per il primo incontro tecnico della stagione. Vernata ha dovuto rinunciare all’ultimo minuto per un lieve problema di salute che tuttavia è già stato risolto. Infatti Giulia sarà presente al Campionato italiano e quindi in quella circostanza procederemo ad una valutazione del suo stato tecnico in prospettiva delle prossime trasferte. Maria Mirabile era invece reduce da due giorni di intenso allenamento con Riccardo Rossi nella sua sede in Sicilia. Maria è molto migliorata e si sta preparando seriamente alla stagione. L’ho vista appunto al raduno al Tav Roma e l’ho vista su livelli decisamente più alti rispetto ai precedenti incontri: di strada naturalmente ce n’è ancora da fare, anche se nella vita di ogni atleta in realtà di strada ce n’è sempre da percorrere, ma la considero davvero molto cresciuta sul piano tecnico.

In funzione dell’agonismo internazionale che avranno l’opportunità di affrontare come valuta queste due atlete del suo gruppo?

Certamente Giulia Vernata ha un’esperienza di pedana maggiore: è un’atleta che ha sparato e spara sia alla Fossa Olimpica che all’Universale e quindi, sebbene sia la più giovane delle due, ha un percorso per certi aspetti più antico e tecnicamente più solido e collaudato. Di Maria Mirabile trovo appunto molto incoraggianti i grandi progressi che sta compiendo e la sua forte determinazione: due elementi che mi convincono che potremo vederla relativamente presto a buoni livelli di agonismo. Nella stagione scorsa ho voluto che Maria partecipasse alla trasferta di Granada perché le trasferte sono sempre belle: non soltanto perché permettono di indossare la maglia azzurra, e quello è certamente un grande stimolo per ogni atleta, ma soprattutto perché rappresentano un momento di aggregazione con gli altri membri della squadra, un momento di prezioso confronto sul campo con i tecnici e anche un’occasione per familiarizzare con figure istituzionali come accadeva in quel caso con la presenza nella delegazione azzurra della Vicepresidente Emanuela Bonomi. Anche sul piano del risultato, per un’atleta come Maria Mirabile sentirsi parte della famiglia federale in quel momento è stato stimolante ed è probabile che se oggi questa atleta dimostra di essere determinata a crescere tecnicamente, questo avvenga appunto perché c’è stata quell’esperienza agonistica molto intensa che ha impresso la spinta.

Quanto è stato prezioso e quanto continua ad essere prezioso anche sotto il profilo dello scouting il lavoro di Riccardo Rossi nel contesto della Nazionale di Paratrap?

Moltissimo. Ho trovato in Riccardo una persona che in senso tecnico e organizzativo parla la mia stessa lingua, una persona di fiducia che opera con un grande senso di responsabilità con cui sono in strettissimo e frequente contatto. Riccardo Rossi è anche un capace scopritore di nuovi talenti e svolgerà di nuovo un ruolo significativo in questa stagione in cui il Campionato italiano dei primi di giugno ci fornirà quei primi indizi tecnici importanti. Valuteremo di nuovo quegli indizi agli appuntamenti della Green Cup, della Emir Cup e poi al Gran Prix estivo di Brno in vista poi appunto del Mondiale che disputeremo ancora a Brno nel mese di settembre.

È certamente palpabile anche l’entusiasmo con cui Maria Mirabile (in copertina in una immagine di repertorio) sta conducendo la sua preparazione in vista appunto dei momenti clou del 2025 che potrebbero  vedere la messinese di Rometta tra le rivelazioni della stagione.

Maria, come si presenta il tuo nuovo anno agonistico?

Sto lavorando intensamente per migliorare la tecnica e la capacità di concentrazione. Sto anche operando piccole modifiche tecniche e sono intervenuta recentemente anche sull’impostazione oltre ad introdurre l’adozione di schienali per migliorare la posizione. Certamente adesso mi sto concentrando sulla tecnica secondo le indicazioni che mi hanno trasmesso Riccardo Rossi nel nostro incontro in Sicilia e Benedetto Barberini nel raduno a Roma. Il confronto con Riccardo Rossi e Benedetto Barberini mi sta aiutando molto: mi arricchisce di elementi di tecnica e di tanti piccoli provvedimenti che si rivelano importanti. Ad esempio, ho accolto volentieri il suggerimento di posare il fucile a terra nei momenti di intervallo tra un tiro a l’altro nel momento di attesa del mio turno in batteria. Apparentemente è un dettaglio, ma consente di evitare un dispendio di energie che, moltiplicato per tutte le volte che quel momento si ripete nel corso della serie, assume una certa rilevanza. Quanto alla fisioterapia, era già presente da tempo nella mia attività, ma sto anche frequentando una palestra per migliorare la resistenza.

Che genere di allenamento in pedana stai conducendo?

Attualmente mi alleno quattro giorni alla settimana, quasi esclusivamente a Castanea che è la mia Società, ma qualche volta sparo anche in altre strutture del messinese: al bicampo di Barcellona e anche a Interdonato di Nizza. Affrontare i lanci di altri campi è molto utile per non correre il rischio dell’assuefazione ai piattelli della tua Società che alla lunga possono apparire facili semplicemente perché sono familiari. Nell’allenamento che conduco nel corso della settimana preferisco dedicarmi alle serie intere. Le ripetizioni sono certamente utili per correggere gli errori, però rallentano l’azione e non riproducono quel ritmo intenso che poi devi affrontare in gara.

Maria, il 2024 è stato certamente un anno di svolta per la tua carriera.

Sì, davvero una stagione memorabile. È stato bellissimo partecipare alla trasferta di Granada ed è stato molto importante dal punto di vista tecnico e agonistico. Ha veramente trasformato la mia visione dell’attività di pedana. Intanto è stato prezioso il confronto con altre realtà sportive e con gli altri atleti della squadra. Partecipare ad una gara di quel genere ti fa comprendere cosa significa l’agonismo nel suo senso più alto. Vivere una trasferta così ti trasmette anche un grande senso di appartenenza alla squadra: a casa gareggi per te, mentre in quel caso scendi in campo per tutti i componenti del team. Sono davvero grata a Emanuela Bonomi, a Benedetto Barberini e a Riccardo Rossi per l’opportunità che mi hanno offerto e anche per il grande aiuto tecnico e il sostegno che mi hanno fornito.

Dopo un lungo stop per motivi di salute è tornata a svolgere attività regolare in pedana anche Giulia Vernata: l’allieva umbra di Giampaolo Micheletti per la quale il Ct Barberini auspica un ritorno in grande stile sulla scena nazionale e internazionale.

Giulia, qual è la tua scaletta di lavoro in questo momento?

Il mio stop per motivi di salute è stato lungo e quindi con Giampaolo Micheletti in queste settimane ho ripreso gradualmente la preparazione. Ho anche seguito tutti i regionali invernali in Umbria: sia la Fossa Olimpica che l’Universale e il Trap Uno proprio per ritrovare familiarità con tutte le mie discipline. Adesso non sto ancora rispettando una tabella intensa: poi sicuramente andando verso i mesi estivi riprenderò anche l’allenamento infrasettimanale.

Come si svolge il tuo allenamento?

Con Micheletti in allenamento privilegiamo le serie intere senza troppe interruzioni e abbiamo provato la finale a un colpo che è sempre una gara a sé. In realtà nelle sedute di allenamento una serie a un colpo la facciamo sempre: anzi, due perché nei fatti la finale intera comporta 50 piattelli. Sarò sincera, io in effetti non ho mai avuto grandi problemi con la finale: probabilmente questo si deve al fatto che, come tutti, nei primissimi approcci al tiro a volo sparavo un colpo solo, ma più avanti ho sempre voluto perfezionare la prima canna e semmai ho avuto invece qualche problema proprio con la seconda canna. È da un anno che ho iniziato a lavorare con più convinzione sulla seconda canna e infatti qualche effetto positivo sui punteggi l’ho visto. Attualmente nell’Olimpica viaggio tra il 21 e il 22 di media, ma anche nella prima gara di Universale a cui ho partecipato a novembre, dopo il lungo stop, mi sono attestata sul 21,5 di media che è, sì, inferiore a quella media che avevo raggiunto in precedenza, ma che è stato comunque un buon punto di partenza per riprendere l’attività. È anche vero che non sono stata completamente ferma nei due anni di stop: ad esempio al Gran Premio Fitav di Umbriaverde dell’anno scorso avevo sparato anche bene e poi ero presente anche al Campionato italiano di Fossa Universale a qualche Gran Premio, ma ovviamente è mancata la regolarità. Adesso serve tornare ad allenare il movimento e ad attivare la concentrazione per recuperare un livello che mi permetta presto di competere al più alto grado.

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