(Pechino). Una buona Italia si è dovuta arrendere alla Corea del Sud nella sfida valida per i quarti di finale del torneo di para ice hockey. E' sfumata, per gli azzurri, la possibilità di prendersi la rivincita della finale per il bronzo di quattro anni fa e, soprattutto, la chance di giocarsi la semifinale e quindi di conquistare una medaglia.
L'Italia ha giocato bene ma come nella sfida contro la Cina è andata sotto a inizio del primo parziale. Al minuto tre, infatti, Dong Shin Jang ha sfruttato al meglio i 2 minuti di penalità inflitti a Christoph DePaoli e ha siglato la rete del vantaggio coreano. Il raddoppio nel secondo periodo, grazie a un centro di Seung Hwan Jung al 25esimo. L'Italia ha provato a rimanere in partita, producendo diverse occasioni ma non è riuscita a trovare la via del goal. Goal che invece ha trovato per ben due volte la Corea nel terzo parziale, con Jong Kyung Lee dopo 25 secondi dall'inizio del tempo e ancora con Jang al minuto 42.
Ora gli azzurri sono attesi dalla sfida valida per il quinto e sesto posto contro la perdente del match tra Cina e Repubblica Ceca.
“Una sconfitta pesante per il risultato ma non per il gioco - osserva il coach dell'Italia Massimo Da Rin - il primo goal ci ha penalizzati ma abbiamo prodotto tante occasioni e la squadra non si è risparmiata. E' un gruppo che ha cambiato tanto ma si è anche migliorato. Forse ci è mancata un po' di esperienza ma siamo cresciuti tanto e sono orgoglioso dei ragazzi, che hanno dato tutto, giocando in maniera anche molto disciplinata. Certo, alcune penalità in attacco ci hanno condizionato ma abbiamo avuto veramente tante occasioni, ne conto almeno 5-6 che non abbiamo concretizzato, abbiamo preso un palo e credo di poter dire che abbiamo espresso un bel para ice hockey, Ci è mancato il goal ma non ho nulla da dire ai ragazzi perché hanno messo il cuore. Il torneo non è finito perché ci aspetta la sfida per il quinto posto. In questo momento sono soddisfatto, contento aspetto di dirlo a fine torneo"
“E’ stata un’altra Italia Corea - racconta Gianluigi Rosa - la scorsa volta ce la siamo giocata per il bronzo paralimpico, oggi per l’accesso alla semifinale. Nonostante ci siamo presentati con una squadra molto rinnovata, sul ghiaccio ci è mancato veramente poco. Il risultato tradisce le occasioni che non siamo riusciti a capitalizzare ma sono orgoglioso di tutto quello che i ragazzi hanno messo in campo".
A proposito di giovani, Rosa spiega: "Milano Cortina è una grandissima occasione di schierare nuovi giovani, ce ne sono già ma puntiamo ad allargare sempre di più il bacino di atleti. Inoltre, spero che quelli che già ci sono abbiamo la possibilità nei prossimi anni di dedicarsi interamente all’hockey: solo così potremo avere una crescita notevole del potenziale di questi ragazzi. Insomma, i giovani ci sono, il valore c’è ed è stato bello lo spirito che hanno messo sul ghiaccio, perché giocare in circostanze del genere è magnifico ma ti mette anche tanta pressione addosso".
"Il risultato non è veritiero per la prestazione che abbiamo fatto vedere in campo - ammette Andrea Macrì - oltre a essere più allenati, loro avevano anche una partita in meno, e alla fine queste cose le paghi. La Corea è una grande squadra ma è stato un peccato aver preso alcuni goal fortuiti. Vediamo come andrà la prossima partita. Noi ci credevamo, abbiamo messo tutto e più di così non potevamo veramente fare. La volontà c’è ma i mezzi mancano".
“Abbiamo giocato bene ma sprecato troppo davanti e con squadre ciniche come la Corea certi errori si pagano - dichiara Julian Kasslatter - abbiamo giocato alla pari per questo c’è molto rammarico. Per il futuro dobbiamo migliorare di più sotto porta”.
“Non so cosa ci sia mancato perché abbiamo dimostrato di essere una grande squadra - le parole di Gianluca Cavaliere - abbiamo dato tutto quello che dovevamo dare per riscattare la sconfitta di quattro anni fa e siamo stati in partita fino al terzo tempo. Siamo soddisfatti, non possiamo recriminarci niente. Il goal preso a freddo ha pesato ma non ci siamo buttati giù e, ripeto, non so cosa non abbia funzionato”