Tennistavolo: Alessandro Arcigli alla guida di un Camp in Thailandia
L'incarico rientra nell’ambito dell’impegno profuso dalla ITTF per promuovere il tennistavolo paralimpico
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Nell’ambito dell’impegno profuso dalla International Table Tennis Federation, per promuovere e sostenere il tennistavolo paralimpico, prossimamente il direttore tecnico della Nazionale azzurra Alessandro Arcigli, che è anche il presidente della Commissione Paralimpica della European Table Tennis Union, dirigerà un Camp di alta specializzazione in Asia.
Lo stage si svolgerà dal 15 al 20 luglio a Pattaya, in Thailandia, e anticiperà di qualche giorno l’ITTF Thailand Para Open, che sarà l’ultimo torneo prima delle Paralimpiadi di Parigi. Omar Refaaf Bassyouni, Development Project Manager dell'ITTF, ha contattato Arcigli, per offrirgli il ruolo di capo allenatore delle attività e di responsabile tecnico dello stage, alla luce della fantastica esperienza dello scorso anno a Giza in Egitto.
Nella comunicazione ufficiale d’incarico, firmata proprio da Omar Refaat Bassyouni, si specifica che la ITTF sta organizzando il camp continentale in Asia come parte fondamentale della nuova iniziativa globale di sviluppo “With Paris in Mind: Living the Paralympic dream” e con lo scopo di preparare gli atleti per Parigi 2024.
«La richiesta da parte della ITTF - commenta Arcigli - mi ha colto di sorpresa, in quanto venire chiamato a dirigere uno stage in Asia, patria mondiale del tennistavolo, ha ovviamente una valenza diversa rispetto alla prima esperienza maturata in Egitto. Ovviamente sono onorato e soddisfatto che l'attività paralimpica della FITeT venga presa a esempio e modello da esportare in tutto il mondo e cercherò, ancora una volta, di operare con gli atleti e specialmente con i loro tecnici, per creare un canale di comunicazione che non si esaurisca, ma duri nel tempo. Non credo, infatti, che si possano produrre significativi progressi in un tempo così ristretto, ma sono certo che si possano introdurre dei concetti tecnici e tattici, che possano essere successivamente sviluppati autonomamente. Durante il Traning Camp, si giocherà, quindi, ma si lascerà ampio spazio al dialogo e al confronto sia con gli atleti sia con i loro coach».