Matteo Parenzan, da Trieste a Singapore per confrontarsi con i più forti, come lui, paratleti del tennistavolo. Prima assoluta, il Para Showcase, ha visto competere 11 atleti di classe 6 e 7, fra cui lui, Campione del Mondo e d’Europa di classe 6. A seguirlo in panchina, il tecnico Massimo Pischiutti
Matteo, nonostante sia stato sorteggiato, per il gruppo 2, con tre avversari della classe superiore, si è ben difeso, pur soccombendo per 3-1 (11-6, 7-11, 14-16, 3-11) al thailandese Chalermpong Punpoo, per 3-1 (10-12, 6-11, 11-5, 7-11) al francese Kevin Dourbecker e per 3-0 (6-11, 3-11, 9-11) al giapponese Katsuyoshi Yagi.
«È stata un’esperienza straordinaria - racconta il ventenne triestino - e viverla è stato uno dei motivi per i quali siamo venuti qui. Sono nell’Olimpo del tennistavolo, il posto in cui tutti vorrebbero essere. Ovviamente l’obiettivo era di competere, anche se eravamo consapevoli del fatto che, giocando anche contro i class7, essendo solo cinque i classe 6, sarebbe stato molto difficile arrivare fino in fondo. Abbiamo lottato per quello, ma non è semplice affrontare una classe superiore e atleti che si conoscono poco. Oltre a ciò ho disputato il primo match il giorno dopo aver viaggiato per 14 ore. Nonostante ciò ho combattuto fino alla fine, non è bastato e sono comunque soddisfatto di aver potuto vivere con i più grandi campioni normodotati, in albergo e in palestra durante le fasi di riscaldamento. Ho chiacchierato con Boll e ho anche giocato con lui, con Persson e con il cinese Li Gao Yuan. Sono atleti che ho sempre guardato in tv e averli qui vicino è stata un’emozione incredibile. Loro non mi conoscevano bene, ma sapevano che ero impegnato nel torneo paralimpico. Sono rimasti entusiasti del mio livello e sorpresi che, nonostante fossi molto fermo, giocassi così bene. Ero piuttosto alto nelle teste di serie e nonostante ciò sono capitato nel girone con tre avversari di classe 7 e di grande livello ed è stato difficile riuscire a gestire le tattiche. Non posso però recriminare molto. Torno a casa con l’obiettivo principale di ritrovare la fiducia giusta, per continuare a lavorare dopo il brutto risultato ottenuto al Lignano Master Para Open. Non mi sono espresso come avrei voluto e mi dispiace molto. Avrò il tempo per recuperare mentalmente e fisicamente, dopo un viaggio estremamente difficile. Mi preparerò per il torneo a fattore 40 di Lasko a maggio, che sarà importante per migliorare un po’ la classifica e avvicinarmi al meglio alle Paralimpiadi di Parigi».