Un’esperienza speciale. Al Singapore Smash Matteo Parenzan, guidato in panchina dal tecnico Massimo Pischiutti, ha disputato il Para Showcase, introdotto per la prima volta, con altri 11 atleti di classe 6 e 7, e nella notte italiana ha completato il suo trittico d’incontri nel girone di qualificazione, cedendo per 3-0 (6-11, 3-11, 9-11) al giapponese Katsuyoshi Yagi. Oltre a giocare, ha avuto la possibilità di vivere in mezzo ai suoi idoli e di parlare con loro. Il campione del mondo e d’Europa di classe 6 ha incontrato il cinese Ma Long, due volte oro olimpico e tre iridato, l’altro fenomeno tedesco Timo Boll, fra l’altro otto volte sul primo gradino del podio nella rassegna continentale, che a 43 anni continua a vincere sul camp. Era accompagnato dal suo attuale tecnico Jörg Rosskopf, ex campione come anche lo svedese Jörgen Persson.
«È stata un’esperienza straordinaria - racconta il 20enne triestino - e viverla è stato uno dei motivi per i quali siamo venuti qui. Sono nell’Olimpo del tennistavolo, il posto in cui tutti vorrebbero essere. Ovviamente l’obiettivo era di competere, anche se eravamo consapevoli del fatto che, giocando anche contro i classe 7, essendo solo cinque i classe 6, sarebbe stato molto difficile arrivare fino in fondo. Abbiamo lottato per quello, ma non è semplice affrontare una classe superiore e atleti che si conoscono poco. Oltre a ciò ho disputato il primo match il giorno dopo aver viaggiato per 14 ore. Nonostante ciò ho combattuto fino alla fine, non è bastato e sono comunque soddisfatto di aver potuto vivere con i più grandi campioni normodotati, in albergo e in palestra durante le fasi di riscaldamento. Ho chiacchierato con Boll e ho anche giocato con lui, con Persson e con il cinese Li Gao Yuan. Sono atleti che ho sempre guardato in tv e averli qui vicino è stata un’emozione incredibile. Loro non mi conoscevano bene, ma sapevano che ero impegnato nel torneo paralimpico. Sono rimasti entusiasti del mio livello e sorpresi che, nonostante fossi molto fermo, giocassi così bene».
Parenzan non ha avuto un sorteggio favorevole:«Ero piuttosto alto nelle teste di serie e nonostante ciò sono capitato nel girone con tre avversari di classe 7 e di grande livello ed è stato difficile riuscire a gestire le tattiche. Non posso però recriminare molto. Torno a casa con l’obiettivo principale di ritrovare la fiducia giusta, per continuare a lavorare dopo il brutto risultato ottenuto al Lignano Master Para Open. Non mi sono espresso come avrei voluto e mi dispiace molto. Avrò il tempo per recuperare mentalmente e fisicamente, dopo un viaggio estremamente difficile. Mi preparerò per il torneo a fattore 40 di Lasko a maggio, che sarà importante per migliorare un po’ la classifica e avvicinarmi al meglio alle Paralimpiadi di Parigi».