Tutorial Sport Paralimpici: Badminton

Tutorial Sport Paralimpici: Badminton

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Il badminton è una delle ultime discipline ad essere approdata all'interno del movimento paralimpico. A Tokyo farà il suo esordio sul palcoscenico più prestigioso, quello dei Giochi Paralimpici. In Italia la declinazione paralimpica è nata solo quattro anni fa, ma il lavoro costante di promozione e sviluppo sostenuto dalla Fiba sta permettendo uno sviluppo importante per questo sport, antico come affascinante. Ciò nonostante “la disciplina sia ancora in leggero ritardo nello sviluppo complessivo rispetto che altrove. Penso ad esempio al Sud-Est asiatico dove il badminton rappresenta uno degli sport più diffusi, così come accade in Nord Europa, dove la tradizione e la storia vengono da molto più lontano di quanto non sia accaduto nei paesi di estrazione latina. La Francia, con una politica tesa ad incentivare la pratica nelle scuole e la Spagna, grazie alle imprese recenti di Carolina Marín, stanno dando una sterzata importante in tale senso. In Italia, non avendo ancora un campionissimo ed essendo ancora agli albori della nostra politica di intervento per lo sviluppo nelle scuole, stiamo cercando di colmare il gap lavorando sulla conoscenza, sulla diffusione nel territorio. Negli ultimi anni, da Pechino in poi, siamo riusciti a qualificare nostri atleti ai Giochi Olimpici, questo a testimonianza di un percorso virtuoso compiuto dalla federazione che alla lunga produrrà frutti e risultati importanti. A Tokyo non sarà così scontato, complice anche le difficoltà di competere in questo periodo, ma proveremo a fare il massimo”. A parlare è il giovane direttore tecnico del badminton e contemporaneamente del para-badminton, Lorenzo Pugliese, un sognatore per quanto riguarda crescita della disciplina che ama ed insegna, ma anche una persona estremamente consapevole della necessità di lavorare quotidianamente se l'obiettivo è appunto quello di avere risultati che tutti ci auguriamo possano a breve coronare questo percorso.

La cosa più bella di quando vai in Asia è vedere bambini che giocano in strada come qui trovi ragazzi che giocano a calcio - afferma Pugliese che continua - ma, probabilmente, lo sviluppo nei prossimi anni dell'air badminton consentirà un approccio più corposo anche in termini numerici, trascinando le persone e permettendo ad ognuno di praticare anche all'aperto uno sport che attualmente può essere giocato solo in palestra. Sai, far muovere all'aperto un volano da interno è un fattore che può allontanare i bambini dalla pratica perché cade una, due, tre volte, poi il bambino perde fiducia e decide di passare ad altro. Sono curioso ma soprattutto fiducioso di vedere l'impatto che la strumentazione da esterno saprà avere sullo sviluppo del badminton”.

Come il tennis anche il badminton usa racchette, sostituendo la pallina appunto con il più leggiadro volano, ma il direttore tecnico lombardo sottolinea come “tra tennis e badminton ci passa un mondo e la nostra disciplina è molto complicata non solo nella realizzazione del gesto ma anche in una fase iniziale dispiegazione ed apprendimento; a livello fisico c'è necessità di una grande coordinazione, di reazioni in tempi brevi e veloci, di capacità di giocare di anticipo. Poi c'è anche un altro elemento da non sottovalutare, quello che probabilmente fino ad oggi non hai permesso al badminton di svilupparsi a livello mediatico come il tennis: anche se ormai i tennisti a velocità pazzesche la pallina a vedi, nel nostro sport invece se non hai dimestichezza con il volano difficilmente riesci a capirne i movimenti, ma dare accesso a questo sport nel processo comunicativo sarebbe il miglior modo per promuoverlo”.

Una rivoluzione culturale, quella di cui parla Pugliese, che la Federazione ha già messo in campo portando la disciplina all'interno delle scuole: “Siamo entrati nel mondo dell'istruzione ma dobbiamo volere sempre di più, lavorare sul passaggio da elemento ludico ad attività che prosegua all'interno di un club. L'approccio, complice anche la totale sicurezza con cui può essere svolta la pratica, è ottimo ma possiamo e dobbiamo implementare una disciplina che ha connaturata una forte competizione, una pressione emotiva elevata, una capacità di presa di decisione e svolgimento dell'azione che avviene in tempi rapidissimi. E' uno sport molto tecnico - conclude Pugliese - in cui si alternano colpi lenti a colpi veloci e nel quale essenziale è avere destrezza di mano e riflessi pronti per rispondere ed attaccare, mettendo sempre in maggiore difficoltà il nostro avversario”.

Sport praticabile da atleti in carrozzina, così come da atleti con problematiche agli arti inferiori e superiori e da atleti di bassa statura, il badminton conosce già molti interpreti eccellenti: Yuri Ferrigno e Rosa Efomo De Marcoma anche una serie di ragazzi molto giovani in rampa di lancio che stanno mettendo in cascina ore ed ore di pratica che tra qualche anno potrebbero condurci a livello dei migliori. Yuri e Rosa stanno facendo passi da gigante ma imparare il badminton non è cosa banale e nemmeno cosa che si raggiunge in tempi limitati. Ci vuole tempo, pazienza e tanto allenamento!”. E per mettere i ragazzi nelle condizioni ideali “la federazione sta aprendo le porte del centro tecnico federale di Santa Severa per aumentare i numeri, avvicinare la gente alla nostra dimensione. Per farlo - chiude Pugliese - è necessaria anche la presenza di esperti nel settore del para-badminton, la formazione di nuove figure professionali sulle quali stiamo investendo tempo e risorse importanti”.

Per avere anche in Italia bambini che nei parchi faranno viaggiare il volano in aria, è quella la via maestra per far emergere uno sport che ha tutte le carte in regole per diventare un protagonista assoluto del panorama italiano.

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