“Università e famiglie per uno sport inclusivo”: a Roma il convegno promosso dall’Università di Roma “Foro Italico”, dal CSI Roma e dal Forum delle Associazioni Familiari del Lazio

Una giornata per riflettere sul ruolo delle famiglie e sulle opportunità che lo sport può offrire 

  • Categoria: Dal Comitato
  • Data: 03.12.24
  • Autore: Ufficio stampa
“Università e famiglie per uno sport inclusivo”: a Roma il...

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Martedì 3 dicembre 2024, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, l’Università di Roma “Foro Italico”, il Centro Sportivo Italiano – CSI Roma e il Forum delle Associazioni Familiari del Lazio, hanno organizzato “Università e famiglie per uno sport inclusivo”, convegno ideato per sensibilizzare e promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza dello sport come strumento di inclusione.

L’incontro, che si è svolto presso l’Aula Sala Rossa dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, ha avuto come obiettivo quello di favorire il dialogo tra famiglie e associazioni sportive per promuovere uno sport che accolga tutti, indipendentemente dalle abilità fisiche, favorire lo scambio di esperienze e buone pratiche tra tutte le realtà in gioco, costruire una rete di collaborazione per promuovere iniziative e progetti concreti a favore dello sport inclusivo e quindi fornire strumenti e conoscenze utili per progettare e realizzare attività sportive inclusive.

Tra i partecipanti al convegno, fra gli altri, il Rettore dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico Attilio Parisi, l’Assessore alle Politiche Sociali e Salute di Roma Capitale Barbara Funari, il Presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Lazio Lidia Borzì e il Segretario Generale del CIP Juri Stara, che ha dichiarato: “Questa iniziativa ha il merito di aver messo al centro due temi centrali per il nostro movimento: l'università e le famiglie. L'Università è spesso il punto di contatto con molti giovani con disabilità che proprio negli Atenei trovano l'occasione per cominciare a praticare sport. Le famiglie, invece, rappresentano una realtà imprescindibile. Dietro ogni atleta paralimpico c'è quasi sempre la storia di una famiglia che vive e partecipa al suo percorso sportivo. È importante che in questa Giornata dedicata ai diritti delle persone con disabilità si ponga dunque l'accento da una parte sulla valorizzazione dei percorsi formativi, dall'altra sul sostegno alle famiglie che non possono più essere lasciare sole e per le quali lo sport può rappresentare un prezioso strumento di welfare".

Ha portato la sua testimonianza anche il judoka paralimpico Paolo DongDong Camanni, che ha raccontato la propria storia e dato il proprio contributo al dibattito.

“Lo sport mi ha aiutato a ottenere quella autonomia che, per una persona con disabilità, è un bene prezioso – ha dichiarato Camanni – vorrei che questa giornata fosse dedicata alle persone e non più alla disabilità. E’ sbagliato identificare la persona da una sua caratteristica”.

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