Foresti Carolina

Biografia

Tre aggettivi che userebbe per descriversi: "Testarda, perchè quando decido di voler riuscire a fare qualcosa sono molto decisa e caparbia nel raggiungere il risultato.

In linea con il primo aggettivo, mi considero anche pignola: quando miro ad un obiettivo importante per me, voglio raggiungerlo con metodo, secondo modalità ragionate e puntuali. Riflessiva, perchè sono amante della complessità".

Si avvicina al canottaggio nel 2021, Carolina, dopo 12 anni di tennis, che in due incidenti ha riportato prima una disabiltà visiva, perdendo la vista a un occhio, poi la perdita parziale di flessione ed estensione della caviglia."Durante tutta l’infanzia e adolescenza ero brava nei giochi con la palla. Da quando ho una visione monoculare, ho cercato uno sport nel quale potessi eccellere come prima. Una volta iniziato il canottaggio ho capito di non aver tenuto conto anche della disabilità alla caviglia, ma l’esperienza del pararowing mi ha fatto ottenere qualcosa di più importante: l’accettazione del mio nuovo corpo e la sfida continua alla mia determinazione e pazienza nel ricercare il complesso gesto tecnico di voga ottimale". Alla vigilia dei Giochi aveva dichiarato: "Le gare di Parigi saranno le più importanti della mia vita. Gli avversari, i migliori al mondo, saranno da stimolo per la mia forza di volontà e la voglia di fare la gara della vita. Faccio sport paralimpico come forma di riscatto personale. Vorró far bene più per me stessa che per gli altri". Alla fine il podio non è arrivato ma l'emozione di disputare una Finale A, sì.