Blind Tennis

Il Blind Tennis è una disciplina che può essere praticata all'interno delle attività gestite dalla FISPIC, la Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi, riconosciuta dal CIP quale federazione sportiva paralimpica nel 2010. Possono partecipare a questo sport atleti con differenti disabilità visive (B1 non vedenti, B2/3 ipovedenti).

Le regole di gioco sono le stesse del Tennis tradizionale fatte salve alcune eccezioni. La pallina è in spugna, è sonora e deve avere un colore che non sia in contrasto con il fondo del campo. È accettata ogni tipologia di racchetta riconosciuta a livello internazionale ma di dimensioni specifiche: massimo 23 pollici per i B1 e massimo 25 pollici per i B2/B3. Il Campo da gioco per competizioni tra atleti B1 è di dimensioni 12,80m x 6,10m con la presenza di cordicelle tattili che coprono tutte le linee del campo - ad eccezione del rettangolo di battuta - e la rete è alta 0,83m; per competizioni tra atleti B2/B3 il campo da gioco standard è di dimensioni 18,28m x 8,23m e la rete è alta 0,90m. Prima di effettuare il servizio colui che serve deve pronunciarsi e attendere che colui che riceve risponde e successivamente ha a disposizione 5 secondi per effettuare il servizio, durante i quali non può modificare la posizione in campo. Inoltre, deve pronunciare la parola “play” immediatamente prima di colpire la pallina. Per le gare di atleti B1 e B2 sono ammessi 3 rimbalzi e per le gare B3 2 rimbalzi.

Il Blind Tennis non fa parte del programma dei Giochi Paralimpici e a livello internazionale l'attività è gestita dall'IBTA (International Blind Tennis Association) mentre in Italia è la Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi (FISPIC) che indice ed organizza le principali manifestazioni sportive. La pratica del Blind Tennis ha tanti benefici, sia a livello motorio sia psicologico, in particolare favorisce l'autoefficacia, la fiducia nelle proprie capacità, e, di conseguenza, accresce l'autostima.

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