Calcio balilla
Il Calcio Balilla paralimpico è una disciplina che viene praticata all'interno delle attività gestite dalla FPICB – Federazione Paralimpica Italiana Calcio Balilla, riconosciuta dal CIP nel 2016.
Può essere praticato da atleti con differenti disabilità: paraplegia, poliomielite, amputazioni, compromissioni agli arti e disabilità intellettiva. È possibile effettuare le competizioni stando seduti sulle proprie carrozzine eventualmente con l'ausilio di un cuscino come rialzo, utilizzando degli appositi tavoli omologati 'sitting': più bassi e con 'più spazio tra le gambe del tavolo' di quelli usati dai normodotati. Per gli atleti con disabilità Intellettiva vengono utilizzati Calcio Balilla 'standing' che danno la possibilità di praticare la disciplina stando in piedi. Il programma del calcio balilla paralimpico prevede lo svolgimento della maggior parte delle attività previste per gli atleti normodotati con competizioni regionali, nazionali ed internazionali, nelle categorie Singolo – Doppio – A squadre. Prima dell'inizio di ogni partita si procede con il lancio della monetina per l'assegnazione della pallina e del campo. La partita inizia dal centro del campo, parte sempre chi subisce il goal. A partita in corso i giocatori possono: chiamare un fallo anche se non sono ammessi comportamenti antisportivi; chiamare un “time out” che ha una durata massima di 30 secondi e può essere chiesto solo per due volte, a gioco fermo. La partita viene vinta da chi segna più goal in un tempo stabilito.
Il calcio balilla è anche utilizzato come attività di riabilitazione nei centri ospedalieri visto che questa disciplina stimola l'integrazione. Il valore e la potenzialità aggregativa e sociale è elemento primario di questo sport.