Orienteering
L'orienteering, nella sua forma aperta ai disabili, si chiama Trail-O e la Fiso è la DSAP (Disciplina Sportiva Associata Paralimpiche) di riferimento. Sono 20 anni che questa disciplina viene praticata con crescente interesse. Possono partecipare a questo sport atleti con differenti disabilità: amputazioni e compromissioni agli arti, lesioni midollari. Il Trail-O è uno sport che nasce per l'inclusione dei disabili; infatti, il concorrente deve riconoscere quello che vede davanti a sé e che viene riportato sulla mappa di gara. Il punto di osservazione previsto è quello di una persona seduta su una carrozzina. Per praticare il Trail-O basta stare fermi nei punti di osservazione seduti in carrozzina o in piedi. Dai punti di osservazione - ce ne sono vari per ogni gara - si verifica quale situazione si presenti dinnanzi al concorrente, paragonandola con quella rappresentata sulla mappa avvalendosi anche della bussola. Il concorrente deve decidere quale corrisponda eventualmente al punto di controllo riportato in mappa.
Segnata la risposta ritenuta corretta si procede al punto seguente. A fine competizione si verificano le risposte corrette. La componente fisica non conta, serve capacità di osservazione e precisione. Vi sono inoltre prove di velocità intellettuale in cui, sempre stando fermi nel punto di osservazione, è necessario dare la risposta esatta nel minor tempo possibile. Per gareggiare si può essere accompagnati, se in carrozzina, da una persona di supporto. I percorsi sono molto semplici e servono solamente per lo spostamento tra i vari punti. In caso di pioggia la difficoltà di spostamento aumenta.
Attualmente questa disciplina non è presente nel programma dei Giochi Paralimpici, ma esistono i campionati Mondiali, Europei ed italiani, oltre ad una serie di circuiti nazionale ed internazionali. È una disciplina aggregante, che permette di mantenere la mente attiva e vede lo svolgimento delle gare in luoghi molto belli e a contatto con la natura.