Sci alpino
Lo sci alpino è uno sport che può essere praticato da persone con una disabilità fisica o visiva. La FISIP, Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici, è la Federazione di riferimento, riconosciuta dal CIP nel settembre 2010. Questa disciplina prevede, secondo la classificazione internazionale, tre gruppi principali di atleti. All'interno di questi tre gruppi ci saranno delle ulteriori suddivisioni per grado di disabilità. Per quanto concerne la disabilità visiva (visually impaired) gli atleti vengono suddividi in tre categorie: B1 ciechi totali, B2 ipovedenti gravi, B3 ipovedenti lievi. Gli atleti ipovedenti gareggiano con una guida, che li anticipa sulla pista e con la quale comunicano attraverso un sistema bluetooh. La guida degli atleti ciechi, invece, utilizza un altoparlante posizionato sulla schiena per dare i comandi all'atleta. Le persone con disabilità fisiche vengono divisi in due gruppi, quelli che sciano in piedi (standing) e quelli che sciano seduti (sitting). Nello standing è possibile sciare con o senza stabilizzatori (bastoncini con un piccolo sci al termine per dare un maggiore equilibrio), con uno o due bastoncini e a seconda della disabilità con uno o due sci. I sitting invece utilizzano monosci e stabilizzatori. Per quanto riguarda lo sci alpino sono previste tutte le competizioni del circuito dei normodotati quindi un atleta si potrà cimentare in gare di discesa libera, super combinata, gigante, slalom e slalom gigante. Lo sci alpino ha fatto il suo esordio ai Giochi Paralimpici di Örnsköldsvik (Svezia) nel 1976. È una disciplina che sta crescendo moltissimo, soprattutto in un Paese come il nostro, e che appassiona molto. L'adrenalina delle discipline invernali in ambienti incontaminati non ha eguali.