Sci nordico

Sci nordico

Lo sci nordico è praticato da persone con una disabilità fisica o visiva. La FISIP Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici è la Federazione di riferimento, riconosciuta dal CIP, nel settembre 2010. Lo sci nordico è suddiviso in tre classi a seconda della disabilità dell'atleta: sitting, standing e blind.

Lo sci nordico prevede due discipline al suo interno che sono lo sci di fondo e il biathlon. Come nello sci alpino anche nel nordico esistono due macrocategorie che prevedono la disabilità visiva (Visually Impaired) – a sua volta suddivisa in B1 per i ciechi e B2/B3 per gli ipovedenti – e la disabilità fisica – a sua volta divisa per gli arti superiori o inferiori ma che sono in grado di deambulare (Standing) e atleti che utilizzano una carrozzina (Sitting). A differenza dello sci alpino, per lo sci nordico viene utilizzato lo slittino al posto del monosci.

L'atleta ipovedente utilizza per comunicare con la guida, che lo anticipa, il bluetooh, mentre le guide dei ciechi utilizzano un altoparlante posizionato sulla schiena per dare i comandi all'atleta. Ci sono gare individuali e staffette per distanze dai 2,5 ai 20 chilometri. È prevista la tecnica classica e libera. Il biathlon è una combinazione dello sci di fondo con il tiro a segno. Un atleta scia come già precisato per lo sci nordico secondo il grado di disabilità per poi dedicarsi alla carabina nell'area bersagli. Gli atleti non vedenti e ipovedenti tirano con l'ausilio di un segnale sonoro emesso da una particolare attrezzatura audio. La gara prevede un percorso di 7,5 chilometri e due soste per il tiro nelle quali vengono sparati 5 colpi con un fucile ad aria compressa. Lo sci di fondo ha fatto il suo esordio ai Giochi Paralimpici di Örnsköldsvik (Svezia) nel 1976, mentre il Biathlon ha fatto il suo esordio ai Giochi Paralimpici di Innsbruck nel 1988.

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