Biografia

“Lo sport è sfogo, libertà, qualcosa che mi ha permesso di raggiungere livelli importanti”. Del suo sport Diego ama appunto quel senso di libertà che ti dà la bicicletta, poter vedere paesaggi straordinari e vivere le emozioni di una gara. “Il punto di riferimento fondamentale nella mia carriera è stato Alex Zanardi, che ha contribuito a farmi conoscere questa disciplina”.

Diego si è avvicinato all'handbike dopo l'incidente motociclistico che, a 26 anni, lo ha costretto all'amputazione della ganba sinistra.

I suoi portafortuna sono oggetti che gli lascia il figlio: “Prima del Mondiale mi ha regalato un adesivo che teneva sulla sua bicicletta: l’ho messo sulla mia e mi ha portato bene”. Un pensiero costante prima delle gare: “Mi concentro sull’obiettivo da raggiungere”. L’avversario che teme di più si chiama Tim DeVries: “In generale, però, è tutta la nazionale olandese da temere maggiormente”. Prima di ogni evento, per darsi la carica, ascolta la colonna sonora di "Per un pugno di dollari". 

Dopo l'oro nel team relay vinto a Tokyo ha dichiarato: "Abbiamo inseguito questa medaglia per tanto tempo e lavorato tanto per ottenere questo risultato. Alla mia prima partecipazione a una Paralimpiade non potevo chiedere di più".