Biografia

“Lo sport è vita, è disciplina, ti dà regole che poi ti servono anche in ogni aspetto della tua esistenza”. Ana Maria si avvicina a questo sport nel 2005, mentre sta disputando un torneo di basket in carrozzina: “Me ne sono completamente innamorata”. Ciò che preferisce del suo è il senso di libertà che riesce a infondere anche se – sostiene – non sempre è agevole allenarsi a causa del comportamento pericoloso di molti automobilisti. Il suo idolo sportivo è Alex Zanardi: “È un maestro che insegna semplicemente trasmettendoti la sua passione e il suo amore per lo sport”. Ana, come Alex, ha subito una bi-amputazione. Aveva 17 anni quando, in Romania, perse entrambe le gambe dopo essere finita sotto a un treno.

Uno dei momenti sportivi più belli risale alla Coppa del Mondo di Corridonia, quando conquistò la maglia di leader: “Non tanto per quella maglia, quanto per le emozioni che mi hanno trasmesso i tifosi, i compagni di squadra, l’intera città”. Se avesse vinto una medaglia ai Giochi di Tokyo 2020 l'avrebbe dedicata ad Alex Zanardi e al padre. “Resilienza vuol dire resistere e non mollare mai”.