Biografia

Sportivo fin da piccolo, nato con spina bifida, si avvicina al para ice hockey molto giovane: “Avevo undici anni quando ho iniziato con la squadra del mio paese. Dopo aver fatto esperienza con il mio club sono riuscito ad arrivare in nazionale”. Quello che trova esaltante del suo sport è il concetto di squadra: “Si vince e si perde tutti insieme, ma quando sei un gruppo anche le sconfitte passano facilmente”. In apertura di carriera capisce subito di voler diventare un giocatore di livello internazionale: “Guardavo con ammirazione i ragazzi della nazionale partire per le trasferte, per i Giochi Paralimpici e volevo farlo anche io! Da lì mi sono impegnato e allenato per raggiungere questo obiettivo!”. Il momento più esaltante della sua storia sportiva? “La sfida per il bronzo contro la Corea a PyeongChang nel 2018. Perdemmo 1 a 0, ma fu comunque un grande risultato per il movimento”. Non ha molto tempo per guardare la TV, ma “la mia serie preferita è senza dubbio Breaking Bad, magari da guardare mangiando una buona pizza: “È il mio cibo preferito”. Dopo Pechino si augura anche di poter far parte del gruppo che parteciperà ai Giochi di Milano-Cortina perchè “sarebbe esaltante poter giocare davanti al pubblico italiano”. Sicuramente da Pechino a Milano-Cortina a guidarlo nelle sue imprese ci sarà sempre il suo motto: “Dai che ce la facciamo”.